Introduzione e obiettivi. Il carcinoma del glande necessita, in molti casi, di un trattamento chirurgico demolitivo, con importanti esiti dal punto di vista anatomico, funzionale e psicologico. In casi selezionati, con istologia di basso grado e in pazienti giovani, è possibile eseguire trattamenti conservativi, con l’intento di garantire risultati anatomici e sessuali accettabili. Materiali e metodi. Presentiamo il caso di un uomo di 37 anni giunto alla nostra osservazione dopo dignosi bioptica di carcinoma spinocellulare del glande in paziente con noto lichen scleroatrofico del prepuzio e stenosi della porzione più distale dell’uretra peniena, già sottoposta a 3 interventi di meatoplastica. È stato sottoposto ad intervento di enucleoresezione della lesione del glande con asportazione del piatto dell’uretra terminale con ricostruzione mediante impiego di graft di mucosa buccale e prelievo bilaterale di linfonodi sentinella a livello inguinale. Risultati. Il decorso post-operatorio è stato regolare. Il paziente è stato dimesso in quarta giornata post-operatoria. L’esame istologico definitivo ha mostrato un carcinoma spinocellulare moderatamente differenziato con iniziale invasione del corpo spongioso con margini di resezione chirurgica negativi e metastasi di carcinoma nei linfonodi prelevati a sinistra (pT2N2). Successivamente il paziente è stato sottoposto ad intervento di linfoadenectomia inguinale e pelvica bilaterale (tutti i linfonodi asportati sono risultati negativi all’analisi istologica). A distanza di 45 giorni dal primo intervento il graft è perfettamente vitale e non vi sono segni di recidiva di malattia. Tra alcune settimane sarà eseguito il secondo tempo di uretroplastica ricostruttiva. Conclusioni. Il paziente in questione è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia conservativa corretta dal punto di vista oncologico, anche se è necessario un lungo follow-up per la valutazione definitiva. La ricostruzione del glande e dell’uretra ha consentito nell’immediato di limitare il condizionamento della qualità di vita, e nel breve-medio termine permetterà di recuperare la funzione sessuale che sarebbe stata, invece, completamente abolita nel caso di chirurgia demolitiva.
ENUCLEORESEZIONE NEOPLASIA DEL GLANDE, CONTESTUALE BIOPSIA LINFONODI SENTINELLA ED URETROPLASTICA ANTERIORE RICOSTRUTTIVA, CON LA MUCOSA BUCCALE
ROLLE, Luigi;CERUTI, Carlo;FALCONE, MARCO;FREA, Bruno
2013-01-01
Abstract
Introduzione e obiettivi. Il carcinoma del glande necessita, in molti casi, di un trattamento chirurgico demolitivo, con importanti esiti dal punto di vista anatomico, funzionale e psicologico. In casi selezionati, con istologia di basso grado e in pazienti giovani, è possibile eseguire trattamenti conservativi, con l’intento di garantire risultati anatomici e sessuali accettabili. Materiali e metodi. Presentiamo il caso di un uomo di 37 anni giunto alla nostra osservazione dopo dignosi bioptica di carcinoma spinocellulare del glande in paziente con noto lichen scleroatrofico del prepuzio e stenosi della porzione più distale dell’uretra peniena, già sottoposta a 3 interventi di meatoplastica. È stato sottoposto ad intervento di enucleoresezione della lesione del glande con asportazione del piatto dell’uretra terminale con ricostruzione mediante impiego di graft di mucosa buccale e prelievo bilaterale di linfonodi sentinella a livello inguinale. Risultati. Il decorso post-operatorio è stato regolare. Il paziente è stato dimesso in quarta giornata post-operatoria. L’esame istologico definitivo ha mostrato un carcinoma spinocellulare moderatamente differenziato con iniziale invasione del corpo spongioso con margini di resezione chirurgica negativi e metastasi di carcinoma nei linfonodi prelevati a sinistra (pT2N2). Successivamente il paziente è stato sottoposto ad intervento di linfoadenectomia inguinale e pelvica bilaterale (tutti i linfonodi asportati sono risultati negativi all’analisi istologica). A distanza di 45 giorni dal primo intervento il graft è perfettamente vitale e non vi sono segni di recidiva di malattia. Tra alcune settimane sarà eseguito il secondo tempo di uretroplastica ricostruttiva. Conclusioni. Il paziente in questione è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia conservativa corretta dal punto di vista oncologico, anche se è necessario un lungo follow-up per la valutazione definitiva. La ricostruzione del glande e dell’uretra ha consentito nell’immediato di limitare il condizionamento della qualità di vita, e nel breve-medio termine permetterà di recuperare la funzione sessuale che sarebbe stata, invece, completamente abolita nel caso di chirurgia demolitiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.