Il breve testo con il quale nel 1768 Kant si espresse a favore della realtà dello spazio assoluto è famoso sopratutto per la presenza al suo interno dell'argomento basato sugli opposti incongruenti. Quest'ultimo è stato letto negli anni dapprima per mezzo delle scoperte della geometria contemporanea, con le sue nozioni di spazi multidimensionali e non orientabili, in seguito attribuendo a Kant una confusione con i termini della geometria della sua epoca. La presenza nell'argomento di un'affermazione facilmente riconducibile a un importante punto della corrispondenza tra Leibniz e Clarke, tuttavia, permette di distinguere quanto nel ragionamento kantiano sia di pertinenza della geometria e quanto della metafisica, aprendo così la via per una interpretazione più plausibile del testo di Kant e per un confronto con Leibniz che non sia basato esclusivamente su astratte categorie filosofiche.
Leibniz e le mani di Kant
MARTINELLO, Francesco
2013-01-01
Abstract
Il breve testo con il quale nel 1768 Kant si espresse a favore della realtà dello spazio assoluto è famoso sopratutto per la presenza al suo interno dell'argomento basato sugli opposti incongruenti. Quest'ultimo è stato letto negli anni dapprima per mezzo delle scoperte della geometria contemporanea, con le sue nozioni di spazi multidimensionali e non orientabili, in seguito attribuendo a Kant una confusione con i termini della geometria della sua epoca. La presenza nell'argomento di un'affermazione facilmente riconducibile a un importante punto della corrispondenza tra Leibniz e Clarke, tuttavia, permette di distinguere quanto nel ragionamento kantiano sia di pertinenza della geometria e quanto della metafisica, aprendo così la via per una interpretazione più plausibile del testo di Kant e per un confronto con Leibniz che non sia basato esclusivamente su astratte categorie filosofiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.