La scarsa attenzione alla struttura triadica della prova (premesse probatorie, atto del provare, proposizione da provare) genera frequenti fallacie. La prima consiste nel supporre che gli indizi non costituiscano prove: l’equivoco nasce dalla confusione tra il concetto di ‘prova’ e l’esito positivo della prova. La seconda fallacia è di ritenere che esistano nel processo due standard probatori: l’‘oltre ogni ragionevole dubbio’ per la condanna e il ‘più probabile che non’ per le misure cautelari ed altri temi. L’oltre ogni ragionevole dubbio è lo standard implicito nel concetto di ‘provare’, valido in ogni contesto processuale; il ‘più probabile che non’ appartiene alla proposizione da provare. La terza fallacia sta nel preteso divieto per il giudice di legittimità di re-interpretare le prove, essendo intangibile la valutazione operata dal giudice di merito: assunto contraddittorio rispetto al sindacato pacificamente svolto dalla Cassazione sulle inferenze contenute nella sentenza. La quarta fallacia è un ‘astrazionismo’, che pretende di formalizzare in massime generali, incondizionatamente applicabili, le motivazioni con cui la Cassazione controlla il rispetto dei criteri legali di valutazione nel singolo processo.

Quattro Fallacie in tema di prova

FERRUA, Paolo
2014-01-01

Abstract

La scarsa attenzione alla struttura triadica della prova (premesse probatorie, atto del provare, proposizione da provare) genera frequenti fallacie. La prima consiste nel supporre che gli indizi non costituiscano prove: l’equivoco nasce dalla confusione tra il concetto di ‘prova’ e l’esito positivo della prova. La seconda fallacia è di ritenere che esistano nel processo due standard probatori: l’‘oltre ogni ragionevole dubbio’ per la condanna e il ‘più probabile che non’ per le misure cautelari ed altri temi. L’oltre ogni ragionevole dubbio è lo standard implicito nel concetto di ‘provare’, valido in ogni contesto processuale; il ‘più probabile che non’ appartiene alla proposizione da provare. La terza fallacia sta nel preteso divieto per il giudice di legittimità di re-interpretare le prove, essendo intangibile la valutazione operata dal giudice di merito: assunto contraddittorio rispetto al sindacato pacificamente svolto dalla Cassazione sulle inferenze contenute nella sentenza. La quarta fallacia è un ‘astrazionismo’, che pretende di formalizzare in massime generali, incondizionatamente applicabili, le motivazioni con cui la Cassazione controlla il rispetto dei criteri legali di valutazione nel singolo processo.
2014
anno IV
1
1
10
Processo penale; Prova; Indizi
P. Ferrua
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