La terza edizione, edita nel dicembre 2013, della monografia Figure del diritto penale non costituisce un semplice aggiornamento delle versioni precedenti. Già la progressione dei sottotitoli (I ed. 2008: Lineamenti di una introduzione al sistema punitivo italiano; II ed. 2010: Una introduzione al sistema punitivo italiano; III ed. 2013: Il sistema italiano) è indice di un ampliamento non soltanto quantitativo, bensì di ordine qualitativo. Quando nel 2008 apparve la prima versione, un confronto globale fra formanti del sistema era decisamente pionieristico. Attualmente non c’è serio lavoro civilistico che non si premuri di interrogarsi sulle ragioni della dissociazione fra le varie componenti dell’ ordinamento. Invece nel diritto penale, sempre restio a far propria la distinzione fra studi di diritto straniero e studi di diritto comparato, l’adozione della metodologia comparatistica, impiegata al fine di esaminare con uno sguardo da lontano i connotati profondi del sistema nazionale, è ancora un’impresa avveniristica. Risulta perciò di tutta evidenza la peculiarità di un’analisi dell’ordinamento italiano che distingue le proposizioni declamatorie dalle regole operative, individua i criptotipi sottesi ai fenotipi, sottolinea i vizi della talora inopinata importazione di modelli stranieri, smaschera i modelli mentitori. Sebbene l’opera affronti tutte le figure fondamentali del diritto italiano, il lavoro non è riducibile al genere letterario manualistico, ma costituisce piuttosto un piccolo trattato, volutamente libero dall’ingombro delle note e delle indicazioni bibliografiche, al fine di facilitare l’iniziazione delle giovani menti alla logica e alle problematiche penalistiche.
Figure del diritto penale. Il sistema italiano
LICCI, Giorgio
2013-01-01
Abstract
La terza edizione, edita nel dicembre 2013, della monografia Figure del diritto penale non costituisce un semplice aggiornamento delle versioni precedenti. Già la progressione dei sottotitoli (I ed. 2008: Lineamenti di una introduzione al sistema punitivo italiano; II ed. 2010: Una introduzione al sistema punitivo italiano; III ed. 2013: Il sistema italiano) è indice di un ampliamento non soltanto quantitativo, bensì di ordine qualitativo. Quando nel 2008 apparve la prima versione, un confronto globale fra formanti del sistema era decisamente pionieristico. Attualmente non c’è serio lavoro civilistico che non si premuri di interrogarsi sulle ragioni della dissociazione fra le varie componenti dell’ ordinamento. Invece nel diritto penale, sempre restio a far propria la distinzione fra studi di diritto straniero e studi di diritto comparato, l’adozione della metodologia comparatistica, impiegata al fine di esaminare con uno sguardo da lontano i connotati profondi del sistema nazionale, è ancora un’impresa avveniristica. Risulta perciò di tutta evidenza la peculiarità di un’analisi dell’ordinamento italiano che distingue le proposizioni declamatorie dalle regole operative, individua i criptotipi sottesi ai fenotipi, sottolinea i vizi della talora inopinata importazione di modelli stranieri, smaschera i modelli mentitori. Sebbene l’opera affronti tutte le figure fondamentali del diritto italiano, il lavoro non è riducibile al genere letterario manualistico, ma costituisce piuttosto un piccolo trattato, volutamente libero dall’ingombro delle note e delle indicazioni bibliografiche, al fine di facilitare l’iniziazione delle giovani menti alla logica e alle problematiche penalistiche.File | Dimensione | Formato | |
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