La vitalità di Castelseprio nei secoli altomedievali ed in quelli successivi viene proposta, da un punto di vista archeologico, dalle manifatture ceramiche ritrovate ma sono, in modo particolare gli utensili e i numerosi indicatori di produzione metallurgica individuati e studiati, gli elementi che confermano la capacità produttiva ed organizzativa degli abitanti di questo villaggio. Il rapporto che esiste tra sfruttamento delle risorse naturali, programmazione e gestione delle attività lavorative, assetti socio-economici degli insediamenti medievali, impone molta attenzione nel valutare i diversi elementi che presuppongono lo svolgimento della catena operativa della metallurgia poiché, se riconosciuti, possono fornire dati fondamentali per comprendere meglio le diverse fasi dei cicli di lavorazione. Gli indicatori che possono confermare questa possibilità sono i minerali, le scorie, le scaglie di martellatura, i frammenti delle diverse strutture produttive, i lingotti o semilavorati, i materiali da riciclo e gli strumenti di officina. Tutti questi elementi raramente provengono dal medesimo contesto e questo rende spesso problematica la capacità di ricondurre i singoli indicatori ad una precisa fase del ciclo di lavorazione, almeno in assenza di specifiche analisi microstrutturali. Nel caso di Castelseprio sono stati identificati manufatti riconducibili allo svolgimento di attività metallurgiche − scorie, crogioli, cannelli e attrezzi da lavoro − i quali, nonostante provengono da fasi e contesti di scavo diversi, forniscono però indicazioni preziose ed importanti sui differenti momenti della storia produttiva del sito. Una verifica preliminare dei tipi di scorie recuperate ha escluso la possibilità che a Castelseprio fossero svolte attività di lavorazione primaria di ferro e piombo consentendoci di affermare che la metallurgia doveva essere finalizzata solo alla trasformazione di semilavorati in prodotti finiti attraverso strutture di forgia. I manufatti più significativi ritrovati provengono quasi tutti dallo scavo di una delle unità abitative situate nel settore settentrionale del castrum rispetto alla basilica di S.Giovanni. Questa osservazione unitamente alla tipologia dei singoli oggetti, ci consente di ipotizzare che ogni edificio, suddiviso in più vani, doveva essere utilizzato con finalità diverse e forse, in questo caso particolare, come stalla, deposito degli strumenti agricoli ed ambito produttivo di tutte quelle manifatture artigianali che potevano essere esercitate in spazi ristretti senza che la funzionalità della struttura venisse compromessa. I manufatti esaminati delineano una comunità attiva ed organizzata nella gestione delle risorse ed in grado di controllare sia lo svolgimento di attività economiche complesse e sia singole specializzazioni produttive.
Utensili litici e da lavoro, armi e oggetti della vita quotidiana di un villaggio fortificato tra altomedioevo e feudalesimo
DE VINGO, Paolo
2013-01-01
Abstract
La vitalità di Castelseprio nei secoli altomedievali ed in quelli successivi viene proposta, da un punto di vista archeologico, dalle manifatture ceramiche ritrovate ma sono, in modo particolare gli utensili e i numerosi indicatori di produzione metallurgica individuati e studiati, gli elementi che confermano la capacità produttiva ed organizzativa degli abitanti di questo villaggio. Il rapporto che esiste tra sfruttamento delle risorse naturali, programmazione e gestione delle attività lavorative, assetti socio-economici degli insediamenti medievali, impone molta attenzione nel valutare i diversi elementi che presuppongono lo svolgimento della catena operativa della metallurgia poiché, se riconosciuti, possono fornire dati fondamentali per comprendere meglio le diverse fasi dei cicli di lavorazione. Gli indicatori che possono confermare questa possibilità sono i minerali, le scorie, le scaglie di martellatura, i frammenti delle diverse strutture produttive, i lingotti o semilavorati, i materiali da riciclo e gli strumenti di officina. Tutti questi elementi raramente provengono dal medesimo contesto e questo rende spesso problematica la capacità di ricondurre i singoli indicatori ad una precisa fase del ciclo di lavorazione, almeno in assenza di specifiche analisi microstrutturali. Nel caso di Castelseprio sono stati identificati manufatti riconducibili allo svolgimento di attività metallurgiche − scorie, crogioli, cannelli e attrezzi da lavoro − i quali, nonostante provengono da fasi e contesti di scavo diversi, forniscono però indicazioni preziose ed importanti sui differenti momenti della storia produttiva del sito. Una verifica preliminare dei tipi di scorie recuperate ha escluso la possibilità che a Castelseprio fossero svolte attività di lavorazione primaria di ferro e piombo consentendoci di affermare che la metallurgia doveva essere finalizzata solo alla trasformazione di semilavorati in prodotti finiti attraverso strutture di forgia. I manufatti più significativi ritrovati provengono quasi tutti dallo scavo di una delle unità abitative situate nel settore settentrionale del castrum rispetto alla basilica di S.Giovanni. Questa osservazione unitamente alla tipologia dei singoli oggetti, ci consente di ipotizzare che ogni edificio, suddiviso in più vani, doveva essere utilizzato con finalità diverse e forse, in questo caso particolare, come stalla, deposito degli strumenti agricoli ed ambito produttivo di tutte quelle manifatture artigianali che potevano essere esercitate in spazi ristretti senza che la funzionalità della struttura venisse compromessa. I manufatti esaminati delineano una comunità attiva ed organizzata nella gestione delle risorse ed in grado di controllare sia lo svolgimento di attività economiche complesse e sia singole specializzazioni produttive.File | Dimensione | Formato | |
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