Cosa si cela dietro al volto di Medusa? È la domanda posta, nel centenario della morte, ad una vittima dichiarata del pietrificante sguardo meduseo: Arturo Graf. Testimone di un Positivismo che ormai denuncia limiti epistemologici e debolezze metodologiche, visibilmente a disagio nel “secolo breve”, Graf segue caparbiamente, per sfuggire a Medusa, un proprio originale percorso intellettuale e letterario che si è cercato di ricostruire nelle pagine di questo volume. Le Questioni di metodo gettano luce sulla formazione e sugli interessi critici di Graf, capace di avventurarsi nelle terre di confine del sapere filosofico e scientifico (Battistini, Nay, Lucchini). Si arriva così a indagare le Prose, romanzo, racconto, aforisma (Roda, Zaccaria, Ruozzi), e, dopo aver illustrato l’interesse di Graf per il Medioevo (Artifoni, Bufacchi), i Versi (Dei, Allasia, Gozzi). Ne emerge il ritratto di un intellettuale poliedrico e militante, immagine confermata dalle molte carte dell’archivio istituzionale (Novaria) e dalla notevole biblioteca (Risso), di cui si dice nel capitolo di chiusura. C’è da rimpiangere che l’archivio privato di Graf sia andato perduto: non così, per fortuna, quello dell’amico e sodale Rodolfo Renier, che viene qui sinteticamente illustrato (Vitale Brovarone). Il volume è completato da un cd con l’allestimento sonoro di quattro Poemetti drammatici (Radiospazio teatro).
Il volto di Medusa. Arturo Graf e il tramonto del Positivismo.
ALLASIA, Clara;NAY, Laura
2014-01-01
Abstract
Cosa si cela dietro al volto di Medusa? È la domanda posta, nel centenario della morte, ad una vittima dichiarata del pietrificante sguardo meduseo: Arturo Graf. Testimone di un Positivismo che ormai denuncia limiti epistemologici e debolezze metodologiche, visibilmente a disagio nel “secolo breve”, Graf segue caparbiamente, per sfuggire a Medusa, un proprio originale percorso intellettuale e letterario che si è cercato di ricostruire nelle pagine di questo volume. Le Questioni di metodo gettano luce sulla formazione e sugli interessi critici di Graf, capace di avventurarsi nelle terre di confine del sapere filosofico e scientifico (Battistini, Nay, Lucchini). Si arriva così a indagare le Prose, romanzo, racconto, aforisma (Roda, Zaccaria, Ruozzi), e, dopo aver illustrato l’interesse di Graf per il Medioevo (Artifoni, Bufacchi), i Versi (Dei, Allasia, Gozzi). Ne emerge il ritratto di un intellettuale poliedrico e militante, immagine confermata dalle molte carte dell’archivio istituzionale (Novaria) e dalla notevole biblioteca (Risso), di cui si dice nel capitolo di chiusura. C’è da rimpiangere che l’archivio privato di Graf sia andato perduto: non così, per fortuna, quello dell’amico e sodale Rodolfo Renier, che viene qui sinteticamente illustrato (Vitale Brovarone). Il volume è completato da un cd con l’allestimento sonoro di quattro Poemetti drammatici (Radiospazio teatro).File | Dimensione | Formato | |
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