Un rifugio alpino opera in un quadro complesso, sia dal punto di vista gestionale che ambientale, che determina la necessità di gestire al meglio le risorse naturali e umane, in considerazione sia dei vincoli economici, che devono rendere “sostenibile” per il gestore l’attività di rifugista, che della mutata cultura nella fruizione da parte dell’ospite. Ma se tali premesse possono essere condivisibili, proporre una sintesi che si tramuti in strumenti operativi di valorizzazione a livello microeconomico (struttura), e che nel contempo possa proiettare delle ricadute positive a scala più ampia (territoriale e locale), contemporaneamente rispettando la triplice valenza della sostenibilità (come noto, economica, ecologica e sociale), rappresenta indubbiamente una sfida. Nell’ambito del Progetto di cooperazione Italia-Svizzera 2007-2013 V.E.T.T.A. - Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri alle medie ed Alte quote, con capofila la Regione Piemonte, un team di ricerca multidisciplinare del Dipartimento di Scienze Merceologiche ha operato nel Verbano-Cusio-Ossola, al fine proporre uno strumento di analisi, gestione e comunicazione delle informazioni relativamente al rifugio, sotto diversi punti di approccio. In primis, ci si è concentrati sull’offerta, attraverso un’analisi delle caratteristiche delle strutture in termini di dotazioni impiantistiche, modalità di erogazione dell’attività, caratteristiche strutturali, e nel comprendere la percezione dell’offerta stessa da parte del fruitore, a livello di struttura e valliva. Il modello, quindi, supporta il rifugio attraverso la condivisione di criteri di accoglienza che sono successivamente confluiti nel Marchio Q-Ospitalità Italiana delle Camere di Commercio. In terzo luogo, grazie al Sistema di Telerilevamento di variabili ambientali e gestionali Scatol8® sperimentato nella stagione 2011, il rifugio aspira a divenire un centro di comunicazione della sostenibilità. Tali azioni, nel complesso, sono inserite in un contesto più ampio che vede nel rifugio un nodo attrattore su cui si innestino delle azioni di più ampio respiro, legate alla filiera turistica della valle ove è inserito
Rifugio alpino: nodo di eccellenza nello sviluppo di una filiera sostenibile nelle valli del Verbano-Cusio-Ossola
BELTRAMO, Riccardo;DUGLIO, STEFANO
2014-01-01
Abstract
Un rifugio alpino opera in un quadro complesso, sia dal punto di vista gestionale che ambientale, che determina la necessità di gestire al meglio le risorse naturali e umane, in considerazione sia dei vincoli economici, che devono rendere “sostenibile” per il gestore l’attività di rifugista, che della mutata cultura nella fruizione da parte dell’ospite. Ma se tali premesse possono essere condivisibili, proporre una sintesi che si tramuti in strumenti operativi di valorizzazione a livello microeconomico (struttura), e che nel contempo possa proiettare delle ricadute positive a scala più ampia (territoriale e locale), contemporaneamente rispettando la triplice valenza della sostenibilità (come noto, economica, ecologica e sociale), rappresenta indubbiamente una sfida. Nell’ambito del Progetto di cooperazione Italia-Svizzera 2007-2013 V.E.T.T.A. - Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri alle medie ed Alte quote, con capofila la Regione Piemonte, un team di ricerca multidisciplinare del Dipartimento di Scienze Merceologiche ha operato nel Verbano-Cusio-Ossola, al fine proporre uno strumento di analisi, gestione e comunicazione delle informazioni relativamente al rifugio, sotto diversi punti di approccio. In primis, ci si è concentrati sull’offerta, attraverso un’analisi delle caratteristiche delle strutture in termini di dotazioni impiantistiche, modalità di erogazione dell’attività, caratteristiche strutturali, e nel comprendere la percezione dell’offerta stessa da parte del fruitore, a livello di struttura e valliva. Il modello, quindi, supporta il rifugio attraverso la condivisione di criteri di accoglienza che sono successivamente confluiti nel Marchio Q-Ospitalità Italiana delle Camere di Commercio. In terzo luogo, grazie al Sistema di Telerilevamento di variabili ambientali e gestionali Scatol8® sperimentato nella stagione 2011, il rifugio aspira a divenire un centro di comunicazione della sostenibilità. Tali azioni, nel complesso, sono inserite in un contesto più ampio che vede nel rifugio un nodo attrattore su cui si innestino delle azioni di più ampio respiro, legate alla filiera turistica della valle ove è inseritoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.