Il volume affronta lo studio della composizione sociale e della formazione culturale dei canonici del capitolo cattedrale di Torino, chiamati a compiti di assistenza del vescovo nella guida e nel disciplinamento dell’ampia diocesi, nella cura pastorale e nell’amministrazione temporale di un consistente complesso patrimoniale. Il prestigio e le rendite economiche connessi alla titolarità del canonicato suscitarono l’interesse dei più rilevanti gruppi parentali cittadini, attivi nelle istituzioni comunali, e delle famiglie di estrazione signorile. L’accesso agli stalli capitolari fu però anche un’opportunità per realizzare percorsi di studio fondamentali sia per la carriera ecclesiastica che per l’esercizio di attività intellettuali come la docenza nella scuola capitolare e presso la facoltà giuridica dello Studio torinese: tracce di questi habitus culturali sono rivelate dalle biblioteche personali dei canonici, qui ricostruite attraverso l’analisi di una documentazione in massima parte inedita. Lo studio dei ceti di appartenenza dei canonici ha permesso di cogliere le dinamiche instaurate tra gli eminenti lignaggi che occuparono i vertici della società cittadina e l’affermazione di nuovi gruppi parentali: sono emersi gli aspetti peculiari delle strettissime relazioni tra la comunità canonicale e la società urbana, che trovarono importanti punti di raccordo nella stessa composizione del capitolo e nello scambio, talvolta molto proficuo, di saperi e di uomini di cultura.
Negli stalli del coro. I canonici del capitolo cattedrale di Torino (secc. XI-XV)
ROSSO, Paolo
2014-01-01
Abstract
Il volume affronta lo studio della composizione sociale e della formazione culturale dei canonici del capitolo cattedrale di Torino, chiamati a compiti di assistenza del vescovo nella guida e nel disciplinamento dell’ampia diocesi, nella cura pastorale e nell’amministrazione temporale di un consistente complesso patrimoniale. Il prestigio e le rendite economiche connessi alla titolarità del canonicato suscitarono l’interesse dei più rilevanti gruppi parentali cittadini, attivi nelle istituzioni comunali, e delle famiglie di estrazione signorile. L’accesso agli stalli capitolari fu però anche un’opportunità per realizzare percorsi di studio fondamentali sia per la carriera ecclesiastica che per l’esercizio di attività intellettuali come la docenza nella scuola capitolare e presso la facoltà giuridica dello Studio torinese: tracce di questi habitus culturali sono rivelate dalle biblioteche personali dei canonici, qui ricostruite attraverso l’analisi di una documentazione in massima parte inedita. Lo studio dei ceti di appartenenza dei canonici ha permesso di cogliere le dinamiche instaurate tra gli eminenti lignaggi che occuparono i vertici della società cittadina e l’affermazione di nuovi gruppi parentali: sono emersi gli aspetti peculiari delle strettissime relazioni tra la comunità canonicale e la società urbana, che trovarono importanti punti di raccordo nella stessa composizione del capitolo e nello scambio, talvolta molto proficuo, di saperi e di uomini di cultura.File | Dimensione | Formato | |
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