L’espansione delle mafie in aree diverse da quelle di genesi storica è ormai di lunga data. Il fenomeno è stato spesso spiegato equiparando la diffusione mafiosa a una patologia contagiosa che aggredisce un corpo sano, oppure rappresentando i gruppi mafiosi alla stregua di eserciti in armi che invadono e conquistano nuovi territori. Un’analisi approfondita mostra una situazione alquanto diversa, assegnando un ruolo cruciale alle condizioni economiche e politiche delle società locali. Il capitolo mostra il quadro teorico di riferimento che ha guidato un’ampia ricerca empirica, coordinata dall’autore, su questo tema. Presenta quindi anche l’indagine, che è stata condotta in aree specifiche di alcune regioni del Centro-nord (Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Veneto). Emergono modelli differenziati di insediamento, in cui prevalgono organizzazioni riconducibili alla ’ndrangheta e alla camorra, che riescono ad affermarsi utilizzando non solo competenze di illegalità ma anche risorse di capitale sociale. In alcuni contesti si osservano infiltrazioni nel tessuto economico, in altri risultano in crescita situazioni di vero e proprio radicamento territoriale. In tutti i casi sembra essere decisiva la presenza di soggetti «esterni» – imprenditori, politici, professionisti – disponibili a intrecciare rapporti di scambio con i mafiosi. È questa la vera novità delle mafie in aree «non tradizionali»: la presenza di un’area grigia in cui pratiche di illegalità, spesso preesistenti, favoriscono relazioni di complicità e collusione nella sfera legale dell’economia, della politica e delle istituzioni. Un fenomeno autonomo che chiama in causa tratti peculiari delle società del Nord. In questa chiave, la ricerca consente anche di valutare criticamente gli interventi antimafia sul piano politico, giudiziario e sociale, mettendo in luce la necessità di un salto di qualità non più rinviabile. L’analisi qui presentata ha avuto riscontri sia a livello scientifico (presentazioni, recensioni ecc.) sia a livello istituzionale (Commissione parlamentare antimafia, magistratura antimafia, associazionismo antimafia, associazioni di categoria ecc.).
Tra Sud e Nord. Le mafie nelle aree non tradizionali
SCIARRONE, Rocco
2019-01-01
Abstract
L’espansione delle mafie in aree diverse da quelle di genesi storica è ormai di lunga data. Il fenomeno è stato spesso spiegato equiparando la diffusione mafiosa a una patologia contagiosa che aggredisce un corpo sano, oppure rappresentando i gruppi mafiosi alla stregua di eserciti in armi che invadono e conquistano nuovi territori. Un’analisi approfondita mostra una situazione alquanto diversa, assegnando un ruolo cruciale alle condizioni economiche e politiche delle società locali. Il capitolo mostra il quadro teorico di riferimento che ha guidato un’ampia ricerca empirica, coordinata dall’autore, su questo tema. Presenta quindi anche l’indagine, che è stata condotta in aree specifiche di alcune regioni del Centro-nord (Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Veneto). Emergono modelli differenziati di insediamento, in cui prevalgono organizzazioni riconducibili alla ’ndrangheta e alla camorra, che riescono ad affermarsi utilizzando non solo competenze di illegalità ma anche risorse di capitale sociale. In alcuni contesti si osservano infiltrazioni nel tessuto economico, in altri risultano in crescita situazioni di vero e proprio radicamento territoriale. In tutti i casi sembra essere decisiva la presenza di soggetti «esterni» – imprenditori, politici, professionisti – disponibili a intrecciare rapporti di scambio con i mafiosi. È questa la vera novità delle mafie in aree «non tradizionali»: la presenza di un’area grigia in cui pratiche di illegalità, spesso preesistenti, favoriscono relazioni di complicità e collusione nella sfera legale dell’economia, della politica e delle istituzioni. Un fenomeno autonomo che chiama in causa tratti peculiari delle società del Nord. In questa chiave, la ricerca consente anche di valutare criticamente gli interventi antimafia sul piano politico, giudiziario e sociale, mettendo in luce la necessità di un salto di qualità non più rinviabile. L’analisi qui presentata ha avuto riscontri sia a livello scientifico (presentazioni, recensioni ecc.) sia a livello istituzionale (Commissione parlamentare antimafia, magistratura antimafia, associazionismo antimafia, associazioni di categoria ecc.).File | Dimensione | Formato | |
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