"I limiti del possibile": Arturo Graf e i confini incerti del sapere

L’articolo si propone di indagare i labili confini del sapere che la scienza di fine Ottocento mette in discussione sia in rapporto alla fede, sia al “senso morale” e all’arte. Si passa così dalla riflessione sull’ “Inconoscibile” di Spencer, a quella sui principi dell’evoluzionismo, dalla polemica nei confronti del materialismo, fino alla delicata questione relativa al Santo di Antonio Fogazzaro. Nasce, nelle pagine di Graf, l’immagine di una nuova letteratura capace di declinare non più il “fantastico”, ma il “meraviglioso” che è proprio la scienza ad alimentare. In discussione sono i maggiori letterati europei del tempo Tolstoj, Bourget, Daudet e, naturalmente, Zola e la definizione stessa di un nuovo romanzo, che, come ha scritto Graf in margine al Riscatto, dimostri che “i limiti del possibile non sono ancora stati trovati da nessuno”