Saggio sull’idea e sulla pratica tesauriane della citazione come procedimento costitutivo e di rialimentazione di ogni linguaggio, e della metafora come strumento conoscitivo e modello interpretativo di tutto il reale, ma anche gioco esplorativo e combinatorio. Nell’analisi, condotta dall’"Apologia in difesa de’ libri" al celeberrimo trattato "Il cannocchiale aristotelico", assume particolare rilievo la ‘metafora di equivoco’ sulla quale Emanuele Tesauro -anticipando le riflessioni di Šklovskij sul rapporto tra romanzo d’avventura e il “Gioco dell’Oca”- fonda una omologia tra le attività ludiche “da vegghia”, e in particolare il gioco cortigiano chiamato “Laberinto dell’Ariosto”, e i vari generi letterari.
Emanuele Tesauro: il "Laberinto dell'Ariosto" e altri "giochi da vegghia"
ZANDRINO, Barbara
2006-01-01
Abstract
Saggio sull’idea e sulla pratica tesauriane della citazione come procedimento costitutivo e di rialimentazione di ogni linguaggio, e della metafora come strumento conoscitivo e modello interpretativo di tutto il reale, ma anche gioco esplorativo e combinatorio. Nell’analisi, condotta dall’"Apologia in difesa de’ libri" al celeberrimo trattato "Il cannocchiale aristotelico", assume particolare rilievo la ‘metafora di equivoco’ sulla quale Emanuele Tesauro -anticipando le riflessioni di Šklovskij sul rapporto tra romanzo d’avventura e il “Gioco dell’Oca”- fonda una omologia tra le attività ludiche “da vegghia”, e in particolare il gioco cortigiano chiamato “Laberinto dell’Ariosto”, e i vari generi letterari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.