Il tema città-campagna può essere utilmente affrontato anche in relazione al rapporto cibo-città, ambito che ha registrato, negli ultimi quindici anni, un’attenzione crescente nei discorsi e nelle pratiche di pianificazione territoriale. In realtà si tratta di un orizzonte breve se paragonato a quello di risorse altrettanto vitali, come l’aria e l’acqua, che da molto più tempo sono oggetto di politiche urbane e regionali. Questa paradossale assenza dall’interesse e dalle priorità dei policy maker e dei pianificatori è dovuta soprattutto a un’errata interpretazione del cibo, da sempre pensato in termini esclusivamente produttivi e rurali (Pothukuchi e Kaufman, 1999). Tuttavia i problemi legati alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità delle filiere (Wiskerke, 2009) hanno assunto portata e dimensioni globali, coagulando proprio nei nodi urbani dove, dal 2008, si concentra oltre la metà della popolazione mondiale. È proprio la grande spinta all’urbanizzazione che, consumando terreno agricolo e indebolendo i rapporti fra città e campagna, ha reso le aree urbane sempre più dipendenti dal sistema agro-industriale globalizzato (Sonnino, 2009) e teatro delle sue problematiche. Ciò nonostante, proprio a partire dalle città si sta avviando una vera e propria transizione verso sistemi alimentari più sostenibili ed equi, in termini sia di scelte e modalità di consumo, come gli Alternative Food Networks (Dansero, Puttilli, 2013), sia di riappropriazione del tema del cibo da parte dell’attore pubblico. Le Urban Food Strategies, in particolare, fanno parte di quelle esperienze che il dibattito anglosassone traduce con il termine Urban Food Planning (Morgan 2013): vere e proprie politiche alimentari urbane finalizzate alla costruzione di sistemi territoriali del cibo. Una prima rassegna, certamente non esaustiva, ha messo in evidenza realtà molto diverse, che vedono come pioniere le world cities di Londra e New York e, in generale, le grandi metropoli americane e canadesi, ma anche piccole e medie città del Nord Europa.
Urban Food Planning. Le politiche alimentar
DANSERO, Egidio;PETTENATI, GIACOMO;TOLDO, ALESSIA
2014-01-01
Abstract
Il tema città-campagna può essere utilmente affrontato anche in relazione al rapporto cibo-città, ambito che ha registrato, negli ultimi quindici anni, un’attenzione crescente nei discorsi e nelle pratiche di pianificazione territoriale. In realtà si tratta di un orizzonte breve se paragonato a quello di risorse altrettanto vitali, come l’aria e l’acqua, che da molto più tempo sono oggetto di politiche urbane e regionali. Questa paradossale assenza dall’interesse e dalle priorità dei policy maker e dei pianificatori è dovuta soprattutto a un’errata interpretazione del cibo, da sempre pensato in termini esclusivamente produttivi e rurali (Pothukuchi e Kaufman, 1999). Tuttavia i problemi legati alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità delle filiere (Wiskerke, 2009) hanno assunto portata e dimensioni globali, coagulando proprio nei nodi urbani dove, dal 2008, si concentra oltre la metà della popolazione mondiale. È proprio la grande spinta all’urbanizzazione che, consumando terreno agricolo e indebolendo i rapporti fra città e campagna, ha reso le aree urbane sempre più dipendenti dal sistema agro-industriale globalizzato (Sonnino, 2009) e teatro delle sue problematiche. Ciò nonostante, proprio a partire dalle città si sta avviando una vera e propria transizione verso sistemi alimentari più sostenibili ed equi, in termini sia di scelte e modalità di consumo, come gli Alternative Food Networks (Dansero, Puttilli, 2013), sia di riappropriazione del tema del cibo da parte dell’attore pubblico. Le Urban Food Strategies, in particolare, fanno parte di quelle esperienze che il dibattito anglosassone traduce con il termine Urban Food Planning (Morgan 2013): vere e proprie politiche alimentari urbane finalizzate alla costruzione di sistemi territoriali del cibo. Una prima rassegna, certamente non esaustiva, ha messo in evidenza realtà molto diverse, che vedono come pioniere le world cities di Londra e New York e, in generale, le grandi metropoli americane e canadesi, ma anche piccole e medie città del Nord Europa.File | Dimensione | Formato | |
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