L’articolo si concentra sul caso degli psicologi italiani con l’obiettivo di esaminare come il periodo di stage è collegato alla precarietà. In questo specifico contesto la formazione non retribuita gode infatti di una forte legittimità in quanto imposta dalla legge e rappresenta uno dei presupposti per intraprendere la professione. L’articolo indaga l’istituzionalizzazione della formazione non retribuita e le sue conseguenze per lo sviluppo del profilo professionale degli psicoterapeuti. Si esaminano inoltre le conseguenze che questa istituzionalizzazione produce per la professione, sottolineando come siano del tutto assenti sia incentivi top-down che bottom-up per il cambiamento. Gli psicologi precari trovano molto difficile esercitare voice o coalizzarsi per l’azione politica. Il datore di lavoro dispone quindi di forza lavoro gratuita senza assumersi alcuna responsabilità per quanto riguarda le loro condizioni di lavoro o di sviluppo di carriera. L’articolo si conclude contribuendo al più ampio dibattito sul nesso formazione-precarietà sottolineando come il divario tra lavoro e formazione sia un momento cruciale dell’analisi e al contempo si mostri con confini sempre più confusi e meno precisi.

Tra formazione e lavoro. Il precariato istituzionalizzato degli psicologi psicoterapeuti

BUSSO, Sandro;
2014-01-01

Abstract

L’articolo si concentra sul caso degli psicologi italiani con l’obiettivo di esaminare come il periodo di stage è collegato alla precarietà. In questo specifico contesto la formazione non retribuita gode infatti di una forte legittimità in quanto imposta dalla legge e rappresenta uno dei presupposti per intraprendere la professione. L’articolo indaga l’istituzionalizzazione della formazione non retribuita e le sue conseguenze per lo sviluppo del profilo professionale degli psicoterapeuti. Si esaminano inoltre le conseguenze che questa istituzionalizzazione produce per la professione, sottolineando come siano del tutto assenti sia incentivi top-down che bottom-up per il cambiamento. Gli psicologi precari trovano molto difficile esercitare voice o coalizzarsi per l’azione politica. Il datore di lavoro dispone quindi di forza lavoro gratuita senza assumersi alcuna responsabilità per quanto riguarda le loro condizioni di lavoro o di sviluppo di carriera. L’articolo si conclude contribuendo al più ampio dibattito sul nesso formazione-precarietà sottolineando come il divario tra lavoro e formazione sia un momento cruciale dell’analisi e al contempo si mostri con confini sempre più confusi e meno precisi.
2014
133
1
84
95
Precarietà; formazione; psicoterapeuti; azione politica; tirocinio; lavoro gratuito
Sandro Busso; Paola Rivetti
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