Utilizzando le testimonianze e le recensioni dei contemporanei, alcune mai raccolte fino ad oggi, l’articolo si propone di ridefinire la poliedrica personalità e la fortuna delle opere di Arrigo Boito. Si discorre innanzitutto del Boito autore di libretti, a partire da quelli scritti per gli amici: l’Amleto per Faccio e la Gioconda per Ponchielli. Viene poi analizzata la collaborazione con Verdi (per lui Arrigo rimaneggiò il libretto del Simon Boccanegra e scrisse l’Otello e il Falstaff). Largo spazio occupano la complessa vicenda legata al Mefistofele e la sofferta gestazione del Nerone, che consacra Arrigo «artista multanime» (Giani). Infine attraverso il ritratto in controluce del sodalizio affettivo e intellettuale fra i due «incerti dilucoli», Boito e Praga, che «promettono uno splendido sole» (Pompeati), si conferma l’immagine di Boito letterato sperimentatore, «poeta originale, eccentrico, strano» (Ghislanzoni) e narratore cui si devono «bellissimi lavori», frutto però dell’«allucinazione d’un ingegno inebriato d’ideale» (Torelli Viollier).

«Una nuvola di grilli»: Arrigo Boito nelle recensioni dei contemporanei

NAY, Laura
2014-01-01

Abstract

Utilizzando le testimonianze e le recensioni dei contemporanei, alcune mai raccolte fino ad oggi, l’articolo si propone di ridefinire la poliedrica personalità e la fortuna delle opere di Arrigo Boito. Si discorre innanzitutto del Boito autore di libretti, a partire da quelli scritti per gli amici: l’Amleto per Faccio e la Gioconda per Ponchielli. Viene poi analizzata la collaborazione con Verdi (per lui Arrigo rimaneggiò il libretto del Simon Boccanegra e scrisse l’Otello e il Falstaff). Largo spazio occupano la complessa vicenda legata al Mefistofele e la sofferta gestazione del Nerone, che consacra Arrigo «artista multanime» (Giani). Infine attraverso il ritratto in controluce del sodalizio affettivo e intellettuale fra i due «incerti dilucoli», Boito e Praga, che «promettono uno splendido sole» (Pompeati), si conferma l’immagine di Boito letterato sperimentatore, «poeta originale, eccentrico, strano» (Ghislanzoni) e narratore cui si devono «bellissimi lavori», frutto però dell’«allucinazione d’un ingegno inebriato d’ideale» (Torelli Viollier).
2014
CXCI
634
219
263
Arrigo Boito; Mefistofele; Nerone; Recensioni; Giuseppe Verdi; Emilio Praga
Nay, Laura
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
NAY ESTRATTO.pdf

Accesso riservato

Tipo di file: PDF EDITORIALE
Dimensione 356.78 kB
Formato Adobe PDF
356.78 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/149617
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus 0
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact