Le recenti trasformazioni nei modi della produzione della conoscenza scientifica sono descritte da una letteratura che, complessivamente considerata, s’impone all’attenzione per una sostanziale convergenza nell’indicazione dei tempi, delle modalità e dei fattori alla base delle trasformazioni medesime. Si tratta di una letteratura che si occupa di aspetti diversi delle condizioni in cui si svolge il lavoro degli scienziati a partire dalla fine degli anni ’80-inizio anni ’90, fondamentalmente concorde nell’affermare che a partire da quel periodo si è generata una discontinuità rispetto ai modi della produzione della conoscenza scientifica generalmente osservabili sino a quel momento. Le diverse prospettive in merito si sono generate spesso per differenziazione le une dalle altre, e presentano parecchi elementi in comune ma anche differenze significative. Può essere utile lavorare sugli elementi in comune. Il primo: l’evidente bisogno di segnalare una discontinuità nei modi della produzione della conoscenza scientifica. Il linguaggio utilizzato lo rivela sin troppo palesemente (scienza post-accademica; modo1, modo2, modo3, …), peraltro conducendo anche a immaginare nella forma di cesura passaggi che invece sono talvolta nella medesima letteratura descritti come in corso e che sembrerebbero configurare la coesistenza di modi diversi di fare scienza piuttosto che la sostituzione di alcuni ad altri (per intenderci: la scienza post-accademica ha cancellato la scienza accademica? Quella post-normale la normale? La scienza modo2 quella modo1?) Il secondo. Nell’insieme, dette teorie individuano un’area semantica che circoscrive il discorso sui cambiamenti intervenuti, in cui alcune parole ritornano con insistenza. Proponiamo di considerarle parole chiave di questo discorso; si tratta di termini come mercato, pubblico, società civile, partecipazione, dialogo; sino, non senza retorica, alla democrazia della conoscenza come contestualizzazione della repubblica della scienza. Il testo utilizza poi alcune asserzioni della letteratura richiamata come termometro su cui misurare le esperienze di chi fa scienza.

Scienza 1,5. Cos'è cambiato nei modi della produzione della conoscenza scientifica

BORGNA, Paola
2015-01-01

Abstract

Le recenti trasformazioni nei modi della produzione della conoscenza scientifica sono descritte da una letteratura che, complessivamente considerata, s’impone all’attenzione per una sostanziale convergenza nell’indicazione dei tempi, delle modalità e dei fattori alla base delle trasformazioni medesime. Si tratta di una letteratura che si occupa di aspetti diversi delle condizioni in cui si svolge il lavoro degli scienziati a partire dalla fine degli anni ’80-inizio anni ’90, fondamentalmente concorde nell’affermare che a partire da quel periodo si è generata una discontinuità rispetto ai modi della produzione della conoscenza scientifica generalmente osservabili sino a quel momento. Le diverse prospettive in merito si sono generate spesso per differenziazione le une dalle altre, e presentano parecchi elementi in comune ma anche differenze significative. Può essere utile lavorare sugli elementi in comune. Il primo: l’evidente bisogno di segnalare una discontinuità nei modi della produzione della conoscenza scientifica. Il linguaggio utilizzato lo rivela sin troppo palesemente (scienza post-accademica; modo1, modo2, modo3, …), peraltro conducendo anche a immaginare nella forma di cesura passaggi che invece sono talvolta nella medesima letteratura descritti come in corso e che sembrerebbero configurare la coesistenza di modi diversi di fare scienza piuttosto che la sostituzione di alcuni ad altri (per intenderci: la scienza post-accademica ha cancellato la scienza accademica? Quella post-normale la normale? La scienza modo2 quella modo1?) Il secondo. Nell’insieme, dette teorie individuano un’area semantica che circoscrive il discorso sui cambiamenti intervenuti, in cui alcune parole ritornano con insistenza. Proponiamo di considerarle parole chiave di questo discorso; si tratta di termini come mercato, pubblico, società civile, partecipazione, dialogo; sino, non senza retorica, alla democrazia della conoscenza come contestualizzazione della repubblica della scienza. Il testo utilizza poi alcune asserzioni della letteratura richiamata come termometro su cui misurare le esperienze di chi fa scienza.
2015
Apriti scienza. Il presente e il futuro della comunicazione della scienza in Italia tra vincoli e nuove sfide
Società Editrice Il Mulino
PERCORSI. Sociologia
1
87
122
9788815257529
https://www.mulino.it/isbn/9788815257529
scienza accademica / scienza post-accademica; scienza modo 1 / scienza modo 2; modi della produzione della conoscenza scientifica
Paola, Borgna
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