Nell’immaginario comune, perlopiù, la maternità è considerata l’esperienza più gratificante per una donna. Ma, nei fatti, è davvero così? In che modo un figlio (o una figlia) ci rende felici? Siamo predisposti per natura a prenderci cura dei figli? Jessica Valenti affronta questi temi controversi senza censure e smaschera la «pericolosa» falsità dei luoghi comuni sulla genitorialità: i figli di per sé non contribuiscono alla nostra felicità e la maternità non è l’esperienza più appagante per una donna. A ben guardare, il desiderio di diventare madre è spesso frutto di un’imposizione culturale, e la felicità idilliaca della maternità è un ideale quasi impossibile da realizzare che, se alimentato, nuoce alle donne, specie durante i primi anni di vita del bambino. Da dove nasce questa idea di maternità? Il saggio entra nel vivo del dibattito arricchendolo con l’esperienza personale dell’autrice e indicando una nuova prospettiva: «non chiudere la donna nella maternità», mettendo in discussione il modello standard di genitorialità. Con un saggio sull’avere figli in Italia di Alessandro Rosina (professore di demografia) e un’analisi dei dati su fecondità e maternità di Cinzia Conti (ricercatore ISTAT). A cura di Vera Tripodi, filosofa (Università di Torino).
PERCHÉ AVERE FIGLI? Viaggio di una neomamma alla scoperta di gioie e dolori di essere genitori
TRIPODI, Vera
2013-01-01
Abstract
Nell’immaginario comune, perlopiù, la maternità è considerata l’esperienza più gratificante per una donna. Ma, nei fatti, è davvero così? In che modo un figlio (o una figlia) ci rende felici? Siamo predisposti per natura a prenderci cura dei figli? Jessica Valenti affronta questi temi controversi senza censure e smaschera la «pericolosa» falsità dei luoghi comuni sulla genitorialità: i figli di per sé non contribuiscono alla nostra felicità e la maternità non è l’esperienza più appagante per una donna. A ben guardare, il desiderio di diventare madre è spesso frutto di un’imposizione culturale, e la felicità idilliaca della maternità è un ideale quasi impossibile da realizzare che, se alimentato, nuoce alle donne, specie durante i primi anni di vita del bambino. Da dove nasce questa idea di maternità? Il saggio entra nel vivo del dibattito arricchendolo con l’esperienza personale dell’autrice e indicando una nuova prospettiva: «non chiudere la donna nella maternità», mettendo in discussione il modello standard di genitorialità. Con un saggio sull’avere figli in Italia di Alessandro Rosina (professore di demografia) e un’analisi dei dati su fecondità e maternità di Cinzia Conti (ricercatore ISTAT). A cura di Vera Tripodi, filosofa (Università di Torino).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.