Il presente volume raccoglie cinque studi dedicati da Marco Cugno (Avigliana, 1939-Torino, 2012) alla narrativa fantastica di Eliade, originariamente pubblicati in riviste e miscellanee altamente specialistiche e di non sempre facile accesso, e la traduzione di Cugno – finora inedita – del racconto Dalle zingare. Gli studi presentati sarebbero dovuti confluire in una monografia sulla prosa fantastica di Eliade, la cui elaborazione è stata purtroppo interrotta dall’improvvisa scomparsa dello studioso. La ripresa di tali studi in una veste editoriale comune, coerente e nei limiti del possibile aggiornata, insieme alla pubblicazione della traduzione che li accompagna e li integra, è atto critico volto a (ri)portare all’attenzione del pubblico e degli studiosi il contributo del romenista torinese all’esegesi eliadiana, ma anche omaggio alla memoria dell’uomo e testimonianza della continua attualità delle ricerche dello studioso. La narrativa di Eliade ha costituito per Cugno un interesse costante, concentrato sul “modo fantastico” della prosa eliadiana e, in particolare, sui possibili collegamenti di questa con miti, riti, simboli e narrazioni del folclore romeno e con la tradizione letteraria romena. Il volume si apre con uno studio dedicato alla ricostruzione della “poetica” eliadiana del fantastico, nel quale l’autore fornisce una chiave di lettura di testi narrativi (romanzi e racconti) in cui l’immaginazione creatrice reinterpreta e rielabora temi, miti, riti e simboli classici, orientali e romeni nella prospettiva di una personalissima ermeneutica del mito, prosegue con tre studi dedicati alle “interferenze folclorico-mitologiche e letterarie” identificabili nei romanzi eliadiani del periodo romeno che compongono una possibile «trilogia dell’eros»: Signorina Christina (1936), Il serpente (1937) e Nozze in cielo (1938), e si conclude con la traduzione e l’analisi del racconto dell’esilio Dalle zingare (1959), uno dei risultati più significativi dell’opera letteraria eliadiana postbellica. Gli studi di Cugno si segnalano per l’approccio autenticamente e programmaticamente letterario alle opere, in quanto nella sua relazione con i testi – così come con le persone – lo studioso torinese ha sempre inteso separare l’opera dell’autore dalle sue ide(ologi)e. In questo senso particolarmente eloquenti sono proprio i saggi eliadiani, nei quali, nonostante le radicate convinzioni di sinistra, Cugno ha scelto di non soffermarsi sulla problematica biografia politica dell’autore, e questo non per indifferenza o per il desiderio di non entrare in controversie ma nella convinzione che una eventuale lettura «ideologica» dell’opera letteraria eliadiana, nella misura in cui essa si giustifichi, sia solo una delle letture possibili, e non necessariamente la più rilevante da un punto di vista ermeneutico.

La narrativa fantastica di Mircea Eliade. Studi e testi

Roberto Merlo;CUGNO, Federica
2022-01-01

Abstract

Il presente volume raccoglie cinque studi dedicati da Marco Cugno (Avigliana, 1939-Torino, 2012) alla narrativa fantastica di Eliade, originariamente pubblicati in riviste e miscellanee altamente specialistiche e di non sempre facile accesso, e la traduzione di Cugno – finora inedita – del racconto Dalle zingare. Gli studi presentati sarebbero dovuti confluire in una monografia sulla prosa fantastica di Eliade, la cui elaborazione è stata purtroppo interrotta dall’improvvisa scomparsa dello studioso. La ripresa di tali studi in una veste editoriale comune, coerente e nei limiti del possibile aggiornata, insieme alla pubblicazione della traduzione che li accompagna e li integra, è atto critico volto a (ri)portare all’attenzione del pubblico e degli studiosi il contributo del romenista torinese all’esegesi eliadiana, ma anche omaggio alla memoria dell’uomo e testimonianza della continua attualità delle ricerche dello studioso. La narrativa di Eliade ha costituito per Cugno un interesse costante, concentrato sul “modo fantastico” della prosa eliadiana e, in particolare, sui possibili collegamenti di questa con miti, riti, simboli e narrazioni del folclore romeno e con la tradizione letteraria romena. Il volume si apre con uno studio dedicato alla ricostruzione della “poetica” eliadiana del fantastico, nel quale l’autore fornisce una chiave di lettura di testi narrativi (romanzi e racconti) in cui l’immaginazione creatrice reinterpreta e rielabora temi, miti, riti e simboli classici, orientali e romeni nella prospettiva di una personalissima ermeneutica del mito, prosegue con tre studi dedicati alle “interferenze folclorico-mitologiche e letterarie” identificabili nei romanzi eliadiani del periodo romeno che compongono una possibile «trilogia dell’eros»: Signorina Christina (1936), Il serpente (1937) e Nozze in cielo (1938), e si conclude con la traduzione e l’analisi del racconto dell’esilio Dalle zingare (1959), uno dei risultati più significativi dell’opera letteraria eliadiana postbellica. Gli studi di Cugno si segnalano per l’approccio autenticamente e programmaticamente letterario alle opere, in quanto nella sua relazione con i testi – così come con le persone – lo studioso torinese ha sempre inteso separare l’opera dell’autore dalle sue ide(ologi)e. In questo senso particolarmente eloquenti sono proprio i saggi eliadiani, nei quali, nonostante le radicate convinzioni di sinistra, Cugno ha scelto di non soffermarsi sulla problematica biografia politica dell’autore, e questo non per indifferenza o per il desiderio di non entrare in controversie ma nella convinzione che una eventuale lettura «ideologica» dell’opera letteraria eliadiana, nella misura in cui essa si giustifichi, sia solo una delle letture possibili, e non necessariamente la più rilevante da un punto di vista ermeneutico.
2022
Edizioni dell’Orso
La colonna infinita (ISSN 1828-809X)
16
1
144
978-88-6274-576-5
letteratura romena, letteratura fantastica, letteratura contemporanea, foclore e letteratura, Mircea Eliade
Roberto Merlo; Federica Cugno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1508853
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