Il saggio prende in esame il dittico autobiografico di ambientazione milanese composto da "Poveri e semplici" e "Il cappello piumato", due opere di Anna Maria Ortese tradizionalmente considerate minori e di cui si intende invece dimostrare la centralità e la funzione di snodo nel percorso dell’autrice, analizzando prima la genesi e la storia editoriale dei due romanzi, per poi mettere a fuoco, attraverso il confronto tra i testi, l’evoluzione e le costanti dell’autobiografismo ortesiano. Tra prima stesura, versioni successive, rifacimenti e limature, infatti, "Poveri e semplici" e "Il cappello piumato", tengono impegnata Anna Maria Ortese dal 1960 al 1967, mentre la loro vicenda editoriale, costellata di tradimenti, ritardi e rifiuti, si protrae fino al 1979. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, inoltre, Ortese si trova in una delicata fase di passaggio. Proprio da questo momento di crisi, che è insieme privata, politica e creativa, nasce il dattiloscritto steso a Milano nel dicembre 1960 e dal quale deriveranno sia "Poveri e semplici" (1967) sia "Il cappello piumato" (1979). Nello "spazio autobiografico" inaugurato da quel testo, Ortese compie da un lato il passaggio dal regime del racconto a quello del romanzo, dall’altro individua e precisa i caratteri della propria scrittura autobiografica, nella sua duplice connotazione romanzesca (che approda al "Porto di Toledo") e saggistica (che da "In sonno e in veglia" si prolunga fino a "Corpo celeste").
The Three Lives of Bettina. From "Il cappello piumato" to "Poveri e semplici" (and Back)
MANETTI, Beatrice
2015-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame il dittico autobiografico di ambientazione milanese composto da "Poveri e semplici" e "Il cappello piumato", due opere di Anna Maria Ortese tradizionalmente considerate minori e di cui si intende invece dimostrare la centralità e la funzione di snodo nel percorso dell’autrice, analizzando prima la genesi e la storia editoriale dei due romanzi, per poi mettere a fuoco, attraverso il confronto tra i testi, l’evoluzione e le costanti dell’autobiografismo ortesiano. Tra prima stesura, versioni successive, rifacimenti e limature, infatti, "Poveri e semplici" e "Il cappello piumato", tengono impegnata Anna Maria Ortese dal 1960 al 1967, mentre la loro vicenda editoriale, costellata di tradimenti, ritardi e rifiuti, si protrae fino al 1979. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, inoltre, Ortese si trova in una delicata fase di passaggio. Proprio da questo momento di crisi, che è insieme privata, politica e creativa, nasce il dattiloscritto steso a Milano nel dicembre 1960 e dal quale deriveranno sia "Poveri e semplici" (1967) sia "Il cappello piumato" (1979). Nello "spazio autobiografico" inaugurato da quel testo, Ortese compie da un lato il passaggio dal regime del racconto a quello del romanzo, dall’altro individua e precisa i caratteri della propria scrittura autobiografica, nella sua duplice connotazione romanzesca (che approda al "Porto di Toledo") e saggistica (che da "In sonno e in veglia" si prolunga fino a "Corpo celeste").File | Dimensione | Formato | |
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