La sentenza in commento affronta la delicata questione della prova del nesso causale tra l’inadempimento del medico all’obbligo di diagnosi prenatale e la lesione del diritto della gestante ad essere informata delle anomalie del feto così da poter scegliere d’interrompere la gravidanza. Dopo aver chiarito che oggetto della prova sono sia il fatto che la madre, ove informata, avrebbe avuto il diritto di abortire, sia il fatto che questa avrebbe effettivamente scelto di abortire, la sentenza afferma che l’onere della suddetta prova grava sulla madre, anche se il medico non ha contestato ex art. 115 c.p.c. le circostanze da lei allegate; ciò in virtù di un’interpretazione del principio di non contestazione alla luce del principio di vicinanza della prova.
La prova del nesso nei giudizi di responsabilità per omessa diagnosi prenatale.
COPPO, Letizia
2014-01-01
Abstract
La sentenza in commento affronta la delicata questione della prova del nesso causale tra l’inadempimento del medico all’obbligo di diagnosi prenatale e la lesione del diritto della gestante ad essere informata delle anomalie del feto così da poter scegliere d’interrompere la gravidanza. Dopo aver chiarito che oggetto della prova sono sia il fatto che la madre, ove informata, avrebbe avuto il diritto di abortire, sia il fatto che questa avrebbe effettivamente scelto di abortire, la sentenza afferma che l’onere della suddetta prova grava sulla madre, anche se il medico non ha contestato ex art. 115 c.p.c. le circostanze da lei allegate; ciò in virtù di un’interpretazione del principio di non contestazione alla luce del principio di vicinanza della prova.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.