CLARA ALLASIA, «Giorgetiello acciaccare»: il corpo femminile e il disvelamento della verità nel ‘Cunto de li cunti’ Molto si è scritto a proposito delle apparenti incongruenze contenute nella Scompetura del Cunto de li cunti, il cunto-cornice, quando Tadeo, che ha dato vita alla caleidoscopica meraviglia delle quarantanove fiabe per curare «lo caudo desiderio di sentire cunte» della moglie Lucia e impedire così che l’atteso figlio Giorgetiello venga «mazzoccato» in un accesso di umor nero, condanna la stessa Lucia a essere «atterrata viva co la capo schitto da fora», senza più preoccuparsi di Giorgetiello. Ma se Lucia e Zoza fossero due aspetti dello stesso personaggio, partecipassero cioè a quella natura proteiforme e liquida che Rak ha ravvisato nei personaggi di alcuni dei testi “toscani” di Basile, l’identità di Giorgetiello e la sua disinvolta esecuzione potrebbero essere letti in una diversa prospettiva. Per farlo, bisogna accettare di mettere in gioco, come ha fatto Getto, l’immenso potenziale metaforico del Cunto. Partendo da queste premesse, il contributo si propone di leggere il cunto-conice suggerendo che Giorgetiello rappresenti la menzogna stessa di cui Lucia si è ingravidata e il compito delle dieci mostruose novellatrici e delle loro sempre più stringenti allusioni consista in realtà nell’aiutarla a liberarsi di tale menzogna, tornando a confluire nell’identità fino a quel momento esplicitamente monca di Zoza. CLARA ALLASIA, «Giorgetiello acciaccare»: the female body and the unveiling of the in ‘Cunto de li cunti’ Much has been written on the ostensible inconsistencies found in the Scompetura of the Cunto de li cunti, the frame story, when Tadeo, who has created the marvellous kaleidoscope of the forty-nine fairy-tales to cure his wife Lucia’s «lo caudo desiderio di sentire cunte» and to prevent thus the long-awaited son Giorgetiello from being «mazzoccato» in a moment of black humour, condemns Lucia to be «atterrata viva co la capo schitto da fora», without worrying about Giorgetiello any longer. However, if Lucia and Zoza were two aspects of the same character, in other words, if they were part of that multifaceted and liquid nature that Rak has recognised in the characters of some of Basile’s “Tuscan” works, Giorgetiello’s identity and the nonchalant execution of his character could be read in a different perspective. In order to do this, one must be willing to take into account – as Getto did – the great metaphorical potential of the Cunto. Starting from these premises, the aim of my dissertation is to read the frame story suggesting that Giorgetiello represents the lie itself of which Lucia has impregnated herself, and that the task of the ten monstrous novella-tellers and of their more and more pressing allusions is actually to help her to free herself from that lie, thus returning to merge with Zoza’s identity, which up to that moment had been explicitly incomplete.

«Giorgetiello acciaccare»: il corpo femminile e il disvelamento della verità nel “Cunto de li cunti”

ALLASIA, Clara
2014-01-01

Abstract

CLARA ALLASIA, «Giorgetiello acciaccare»: il corpo femminile e il disvelamento della verità nel ‘Cunto de li cunti’ Molto si è scritto a proposito delle apparenti incongruenze contenute nella Scompetura del Cunto de li cunti, il cunto-cornice, quando Tadeo, che ha dato vita alla caleidoscopica meraviglia delle quarantanove fiabe per curare «lo caudo desiderio di sentire cunte» della moglie Lucia e impedire così che l’atteso figlio Giorgetiello venga «mazzoccato» in un accesso di umor nero, condanna la stessa Lucia a essere «atterrata viva co la capo schitto da fora», senza più preoccuparsi di Giorgetiello. Ma se Lucia e Zoza fossero due aspetti dello stesso personaggio, partecipassero cioè a quella natura proteiforme e liquida che Rak ha ravvisato nei personaggi di alcuni dei testi “toscani” di Basile, l’identità di Giorgetiello e la sua disinvolta esecuzione potrebbero essere letti in una diversa prospettiva. Per farlo, bisogna accettare di mettere in gioco, come ha fatto Getto, l’immenso potenziale metaforico del Cunto. Partendo da queste premesse, il contributo si propone di leggere il cunto-conice suggerendo che Giorgetiello rappresenti la menzogna stessa di cui Lucia si è ingravidata e il compito delle dieci mostruose novellatrici e delle loro sempre più stringenti allusioni consista in realtà nell’aiutarla a liberarsi di tale menzogna, tornando a confluire nell’identità fino a quel momento esplicitamente monca di Zoza. CLARA ALLASIA, «Giorgetiello acciaccare»: the female body and the unveiling of the in ‘Cunto de li cunti’ Much has been written on the ostensible inconsistencies found in the Scompetura of the Cunto de li cunti, the frame story, when Tadeo, who has created the marvellous kaleidoscope of the forty-nine fairy-tales to cure his wife Lucia’s «lo caudo desiderio di sentire cunte» and to prevent thus the long-awaited son Giorgetiello from being «mazzoccato» in a moment of black humour, condemns Lucia to be «atterrata viva co la capo schitto da fora», without worrying about Giorgetiello any longer. However, if Lucia and Zoza were two aspects of the same character, in other words, if they were part of that multifaceted and liquid nature that Rak has recognised in the characters of some of Basile’s “Tuscan” works, Giorgetiello’s identity and the nonchalant execution of his character could be read in a different perspective. In order to do this, one must be willing to take into account – as Getto did – the great metaphorical potential of the Cunto. Starting from these premises, the aim of my dissertation is to read the frame story suggesting that Giorgetiello represents the lie itself of which Lucia has impregnated herself, and that the task of the ten monstrous novella-tellers and of their more and more pressing allusions is actually to help her to free herself from that lie, thus returning to merge with Zoza’s identity, which up to that moment had been explicitly incomplete.
2014
15-16
209
221
Giovanbattista Basile, fiaba, Cunto de li cunti, Tale of tales
Allasia, Clara
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