L’intervento di episiotomia al parto è manovra foriera di lesioni delle fibre che innervano lo sfintere anale esterno (SAE), specie di quelle destinate al segmento anteriore destro del quadrante ideale, alle quali può conseguire l’incontinenza di chiara derivazione iatrogena. Studi sperimentali (Progetto Europeo OASIS, Progetto TASI) sulla innervazione della regione perineale hanno documentato la esistenza di un’ampia variabilità nella distribuzione delle fibre destinate allo SAE e quindi la inevitabilità della loro recisione qualora la episiotomia sia praticata ignorando il loro decorso. Gli AA illustrano i benefici rinvenienti dall’impiego di una metodica di accertamento strumentale, di facile esecuzione e priva di rischi per la paziente ed il feto, che utilizza una sonda intra-anale monouso in grado di leggere i segnali EMG presenti sulla parete del canale anale (primi 10-20 mm), prodotti dalle unità motorie dello SAE; l’analisi dei dati ottenuti si traduce nella mappatura della innervazione dell’area sfinterica, di agevole lettura per l’ostetrico, ed offre al sanitario ulteriori evidenze cliniche per valutare la indicazione alla episiotomia, il suo corretto orientamento nella esecuzione, riducendo sensibilmente il rischio di danno iatrogeno e di quello, non trascurabile, dell’atteso contenzioso conseguente alla presunta responsabilità del sanitario.

INCONTINENZA DELLO SFINTERE ANALE ESTERNO DA EPISIOTOMIA E PREVENZIONE DEL DANNO IATROGENO

DI VELLA, Giancarlo
First
;
2015-01-01

Abstract

L’intervento di episiotomia al parto è manovra foriera di lesioni delle fibre che innervano lo sfintere anale esterno (SAE), specie di quelle destinate al segmento anteriore destro del quadrante ideale, alle quali può conseguire l’incontinenza di chiara derivazione iatrogena. Studi sperimentali (Progetto Europeo OASIS, Progetto TASI) sulla innervazione della regione perineale hanno documentato la esistenza di un’ampia variabilità nella distribuzione delle fibre destinate allo SAE e quindi la inevitabilità della loro recisione qualora la episiotomia sia praticata ignorando il loro decorso. Gli AA illustrano i benefici rinvenienti dall’impiego di una metodica di accertamento strumentale, di facile esecuzione e priva di rischi per la paziente ed il feto, che utilizza una sonda intra-anale monouso in grado di leggere i segnali EMG presenti sulla parete del canale anale (primi 10-20 mm), prodotti dalle unità motorie dello SAE; l’analisi dei dati ottenuti si traduce nella mappatura della innervazione dell’area sfinterica, di agevole lettura per l’ostetrico, ed offre al sanitario ulteriori evidenze cliniche per valutare la indicazione alla episiotomia, il suo corretto orientamento nella esecuzione, riducendo sensibilmente il rischio di danno iatrogeno e di quello, non trascurabile, dell’atteso contenzioso conseguente alla presunta responsabilità del sanitario.
2015
XXXVII
2
473
489
danno iatrogeno, episiotomia, incontinenza anale, studio elettromiografico, responsabilità dell’ostetrico.
DI VELLA, Giancarlo; RIVA, Diego; MERLETTI, Roberto
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