Per comprendere i meccanismi alla base della metodica di risonanza magnetica, occorre necessariamente considerare i principi fisici su cui essa si fonda. La denominazione stessa deriva dalla natura dei fenomeni coinvolti, relativi alle teorie dell’elettromagnetismo e al concetto di risonanza. Il termine “nucleare”, utilizzato in passato, data la natura magnetica dei nuclei atomici che genera il segnale, è oggi evitato perché evocativo di inesistenti rischi e situazioni di pericolo. Il protone, nucleo dell’atomo di idrogeno, è tuttavia il protagonista della generazione del segnale necessario per la formazione dell’immagine e nella trattazione seguente si vedrà come esso può subire eccitazione e rilasciare energia in forma di campi elettromagnetici, misurabile con opportuni dispositivi. Poiché tutto questo avviene con intensità e tempi diversi per i diversi tessuti biologici, si viene a creare l’opportunità di ottenere un’informazione utile ai fini diagnostici. La descrizione dei fenomeni è stata sviluppata nel modo più semplice possibile, limitando l’uso del formalismo matematico per favorire l’apprendimento anche da parte di chi non lo conosce a fondo e concentrando l’attenzione sui passaggi fondamentali per comprendere e poter padroneggiare in modo più consapevole la metodica anche nei suoi aspetti più pratici. La terminologia è stata tuttavia mantenuta rigorosa e completa.
Principi fisici di base e grandezze misurabili
CORIASCO, Mario Gino
2014-01-01
Abstract
Per comprendere i meccanismi alla base della metodica di risonanza magnetica, occorre necessariamente considerare i principi fisici su cui essa si fonda. La denominazione stessa deriva dalla natura dei fenomeni coinvolti, relativi alle teorie dell’elettromagnetismo e al concetto di risonanza. Il termine “nucleare”, utilizzato in passato, data la natura magnetica dei nuclei atomici che genera il segnale, è oggi evitato perché evocativo di inesistenti rischi e situazioni di pericolo. Il protone, nucleo dell’atomo di idrogeno, è tuttavia il protagonista della generazione del segnale necessario per la formazione dell’immagine e nella trattazione seguente si vedrà come esso può subire eccitazione e rilasciare energia in forma di campi elettromagnetici, misurabile con opportuni dispositivi. Poiché tutto questo avviene con intensità e tempi diversi per i diversi tessuti biologici, si viene a creare l’opportunità di ottenere un’informazione utile ai fini diagnostici. La descrizione dei fenomeni è stata sviluppata nel modo più semplice possibile, limitando l’uso del formalismo matematico per favorire l’apprendimento anche da parte di chi non lo conosce a fondo e concentrando l’attenzione sui passaggi fondamentali per comprendere e poter padroneggiare in modo più consapevole la metodica anche nei suoi aspetti più pratici. La terminologia è stata tuttavia mantenuta rigorosa e completa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.