Il XXVI del Purgatorio è uno dei canti della Commedia in cui più appare evidente come, attraverso richiami interni ed echi memoriali tra ‘luoghi’ diversi, Dante crei col proprio poema una vera e propria «sceneggiatura di ferro» (secondo le parole di Roberto Antonelli): il canto va difatti letto come uno degli elementi di un sistema di relazioni intratestuali che coinvolgono almeno Inf. I, V, X, XV; Purg. V, XI e XXIV; nonché gli altri canti del poema in cui appaiano dei trovatori. Partendo dall’idea che coi canti XXVI e XXVII del Purgatorio siamo alla fine della prima parte dell’intero poema, quella dedicata al viaggio che ha come meta l’incontro con Beatrice, l’articolo legge Purg. XXVI fornendo un’interpretazione di alcuni dei suoi loci più critici sul piano esegetico e proponendone una lettura complessiva come ‘resa dei conti finale’ di Dante poeta con il se stesso del passato, e dunque non solo cogli autori esplicitamente menzionati ma anche con Guido Cavalcanti, ingombrante e silenziosa presenza.

Lettura di Purgatorio, XXVI

NOTO, Giuseppe
2015-01-01

Abstract

Il XXVI del Purgatorio è uno dei canti della Commedia in cui più appare evidente come, attraverso richiami interni ed echi memoriali tra ‘luoghi’ diversi, Dante crei col proprio poema una vera e propria «sceneggiatura di ferro» (secondo le parole di Roberto Antonelli): il canto va difatti letto come uno degli elementi di un sistema di relazioni intratestuali che coinvolgono almeno Inf. I, V, X, XV; Purg. V, XI e XXIV; nonché gli altri canti del poema in cui appaiano dei trovatori. Partendo dall’idea che coi canti XXVI e XXVII del Purgatorio siamo alla fine della prima parte dell’intero poema, quella dedicata al viaggio che ha come meta l’incontro con Beatrice, l’articolo legge Purg. XXVI fornendo un’interpretazione di alcuni dei suoi loci più critici sul piano esegetico e proponendone una lettura complessiva come ‘resa dei conti finale’ di Dante poeta con il se stesso del passato, e dunque non solo cogli autori esplicitamente menzionati ma anche con Guido Cavalcanti, ingombrante e silenziosa presenza.
2015
CXCII
637
73
102
Dante, Purgatorio 26
Giuseppe Noto
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