La ricerca didattica si è spesso centrata sui problemi di apprendimento legati allo svantaggio socio-culturale. Gli studi hanno messo in luce progressivamente la necessità di transitare, da un approccio focalizzato al recupero delle lacune culturali (remedial teaching di tipo tradizionale) , ad uno volto a stimolare i processi cognitivi, favorendone il potenziamento . Si tratta di estendere un nucleo centrale di capacità della mente, migliorando o incrementando i sistemi di elaborazione delle informazioni, in particolare delle conoscenze che propone la scuola . Il tema dell’educazione cognitiva, che si fonda sulla convinzione di modificabilità dell’intelligenza umana, ha dato origine, a questo proposito, ad un filone di ricerca significativo, con un picco di contributi applicativi tra gli anni ’80 e ’90. Gli studi sono andati poi specializzandosi, intorno a particolari processi cognitivi da stimolare, come il pensiero critico o la creatività, e hanno trovato attenzione soprattutto nell’insegnamento di discipline scientifiche, come la matematica, l’educazione geografico-ambientale e le scienze in genere, con una progressiva estensione fino al livello universitario. Dalla fine del secolo scorso si è assistito ad un nuovo sviluppo delle ricerche sul tema, grazie anche agli apporti della psicologia cognitiva e agli studi sulla professionalizzazione dei docenti . Bilanci critici sull’educazione cognitiva sono via via apparsi in letteratura e hanno consentito di proporre classificazioni dei metodi e di analizzare l’efficacia degli stessi. Nel contributo vengono illustrate alcune linee rilevanti delle ricerche sull’educazione cognitiva, che fanno emergere diverse tipologie di modelli ed offrono indicazioni sugli esiti ottenuti. Illustreremo quindi, nell’ultima parte dell’articolo, alcuni risultati di un’ampia ricerca empirica, svolta in Piemonte su quasi 1300 alunni con difficoltà di apprendimento, per valutare l’efficacia di un intervento di educazione cognitiva condotto a scuola, per alunni svantaggiati di diverse fasce d’età.

Educazione cognitiva in contesti scolastici a rischio. Esiti di ricerca.

COGGI, Cristina;RICCHIARDI, Paola
2015-01-01

Abstract

La ricerca didattica si è spesso centrata sui problemi di apprendimento legati allo svantaggio socio-culturale. Gli studi hanno messo in luce progressivamente la necessità di transitare, da un approccio focalizzato al recupero delle lacune culturali (remedial teaching di tipo tradizionale) , ad uno volto a stimolare i processi cognitivi, favorendone il potenziamento . Si tratta di estendere un nucleo centrale di capacità della mente, migliorando o incrementando i sistemi di elaborazione delle informazioni, in particolare delle conoscenze che propone la scuola . Il tema dell’educazione cognitiva, che si fonda sulla convinzione di modificabilità dell’intelligenza umana, ha dato origine, a questo proposito, ad un filone di ricerca significativo, con un picco di contributi applicativi tra gli anni ’80 e ’90. Gli studi sono andati poi specializzandosi, intorno a particolari processi cognitivi da stimolare, come il pensiero critico o la creatività, e hanno trovato attenzione soprattutto nell’insegnamento di discipline scientifiche, come la matematica, l’educazione geografico-ambientale e le scienze in genere, con una progressiva estensione fino al livello universitario. Dalla fine del secolo scorso si è assistito ad un nuovo sviluppo delle ricerche sul tema, grazie anche agli apporti della psicologia cognitiva e agli studi sulla professionalizzazione dei docenti . Bilanci critici sull’educazione cognitiva sono via via apparsi in letteratura e hanno consentito di proporre classificazioni dei metodi e di analizzare l’efficacia degli stessi. Nel contributo vengono illustrate alcune linee rilevanti delle ricerche sull’educazione cognitiva, che fanno emergere diverse tipologie di modelli ed offrono indicazioni sugli esiti ottenuti. Illustreremo quindi, nell’ultima parte dell’articolo, alcuni risultati di un’ampia ricerca empirica, svolta in Piemonte su quasi 1300 alunni con difficoltà di apprendimento, per valutare l’efficacia di un intervento di educazione cognitiva condotto a scuola, per alunni svantaggiati di diverse fasce d’età.
2015
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Coggi, Cristina; Ricchiardi, Paola
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