Il saggio ricostruisce le trattative per la venuta dei Fratelli delle Scuole cristiane nel regno sardo. In un primo momento sospetti per i loro presunti legami con i Gesuiti, i Fratelli riuscirono a conquistare la fiducia dei sovrani e dell'amministrazione municipale di Torino che affidò loro la gestione delle scuole elementari. Tale presenza predominante incominciò ad apparire anacronistica a personaggi influenti e sempre più attivi in campo educativo come Carlo Boncompagni, che nel 1848 sarebbe divenuto ministro della Pubblica istruzione. Pur se la collaborazione con il governo continuò, soprattutto nel settore delle scuole serali e professionali, e nella stesura di fortunati libri scolastici, i Fratelli divennero oggetto di una campagna sempre più accanita da parte della stampa liberale e democratica che riuscì ad ottenerne l'allontanamento dalle scuole pubbliche, nel quadro delle tensioni crescenti tra Stato sabaudo e Chiesa e del mutamento degli equilibri in seno al consiglio comunale. Si rifugiarono quindi nell'insegnamento privato, aprendo un collegio che dopo alterne vicende era destinato a grande fortuna.
I rapporti con il governo e con le élite locali dalla Restaurazione allo Stato liberale.
DE FORT, Ester
2016-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce le trattative per la venuta dei Fratelli delle Scuole cristiane nel regno sardo. In un primo momento sospetti per i loro presunti legami con i Gesuiti, i Fratelli riuscirono a conquistare la fiducia dei sovrani e dell'amministrazione municipale di Torino che affidò loro la gestione delle scuole elementari. Tale presenza predominante incominciò ad apparire anacronistica a personaggi influenti e sempre più attivi in campo educativo come Carlo Boncompagni, che nel 1848 sarebbe divenuto ministro della Pubblica istruzione. Pur se la collaborazione con il governo continuò, soprattutto nel settore delle scuole serali e professionali, e nella stesura di fortunati libri scolastici, i Fratelli divennero oggetto di una campagna sempre più accanita da parte della stampa liberale e democratica che riuscì ad ottenerne l'allontanamento dalle scuole pubbliche, nel quadro delle tensioni crescenti tra Stato sabaudo e Chiesa e del mutamento degli equilibri in seno al consiglio comunale. Si rifugiarono quindi nell'insegnamento privato, aprendo un collegio che dopo alterne vicende era destinato a grande fortuna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.