Mosso da un irrefrenabile desiderio di promozione sociale che lo porterà a una tragica fine, Jean de Montaigu fece una brillante carriera al servizio prima di Carlo V e poi di Carlo VI di Valois, fino ad ottenere nel 1401 una delle più alte cariche della corona francese, quella di Grand Maître de l’Hôtel du Roi. Parallelamente alla sua straordinaria ascesa politica, Jean accumulò un’immensa fortuna, che in parte investì in terreni, opere d’arte e beni di lusso. L’acquisto di manoscritti riccamente miniati rientra in questa politica di ostentazione e investimenti simbolici e Jean de Montaigu provvide a dotare il suo castello di Marcoussis di una preziosa biblioteca, oggi quasi del tutto dispersa. Il lavoro che qui si presenta cerca di ricostruire ciò che rimane di quella raccolta e si sofferma in particolar modo su una copia de Les livres du roy Modus et de la royne Ratio, che Montaigu donò al duca Jean de Berry, suo amico e protettore, e che a una data difficile da ricostruire passò nelle collezioni dei duchi di Savoia (Torino, Archivio di Stato, ms. J.b.II.18). Il ciclo iconografico di questo manoscritto resta poco conosciuto agli storici dell’arte. Esso va attribuito al Maître du second Roman de la Rose de Jean de Berry, un artista assai prolifico che fu attivo a Parigi tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, e di cui in quest’occasione si traccia un primo profilo.

La biblioteca di un ‘parvenu’ parigino alla fine del XIV secolo: Jean de Montaigu e i suoi manoscritti

SARONI, Giovanna
2014-01-01

Abstract

Mosso da un irrefrenabile desiderio di promozione sociale che lo porterà a una tragica fine, Jean de Montaigu fece una brillante carriera al servizio prima di Carlo V e poi di Carlo VI di Valois, fino ad ottenere nel 1401 una delle più alte cariche della corona francese, quella di Grand Maître de l’Hôtel du Roi. Parallelamente alla sua straordinaria ascesa politica, Jean accumulò un’immensa fortuna, che in parte investì in terreni, opere d’arte e beni di lusso. L’acquisto di manoscritti riccamente miniati rientra in questa politica di ostentazione e investimenti simbolici e Jean de Montaigu provvide a dotare il suo castello di Marcoussis di una preziosa biblioteca, oggi quasi del tutto dispersa. Il lavoro che qui si presenta cerca di ricostruire ciò che rimane di quella raccolta e si sofferma in particolar modo su una copia de Les livres du roy Modus et de la royne Ratio, che Montaigu donò al duca Jean de Berry, suo amico e protettore, e che a una data difficile da ricostruire passò nelle collezioni dei duchi di Savoia (Torino, Archivio di Stato, ms. J.b.II.18). Il ciclo iconografico di questo manoscritto resta poco conosciuto agli storici dell’arte. Esso va attribuito al Maître du second Roman de la Rose de Jean de Berry, un artista assai prolifico che fu attivo a Parigi tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, e di cui in quest’occasione si traccia un primo profilo.
2014
18
74
86
Storia della miniatura; Bibliofilia tardomedievale
G. Saroni
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