Uno dei corollari della globalizzazione è l’aumento del “turismo” matrimoniale e procreativo. Un numero sempre più consistente di individui infatti si reca transitoriamente all’estero al solo scopo di realizzare un progetto familiare impossibile o difficile nel Paese di origine per l’esistenza di limiti normativi o comunque di vincoli che riducono le chance di successo del disegno. La comparazione diacronica e sincronica delle risposte date dai diversi ordinamenti giuridici a questi fenomeni consente di individuare alcune linee di tendenza: a) la progressiva erosione dell’ambito di operatività dell’ordine pubblico quale baluardo contro la trascrivibilità degli atti di famiglia formati all’estero nell’intento di eludere il diritto interno; b) il superamento della contrapposizione tra il riconoscimento sostanziale dello status familiare costituito all’estero e la trascrizione, la cui funzione com’è noto è meramente dichiarativa. Il riconoscimento della legittimità di queste “pratiche di resistenza” messe in atto contro il proprio diritto nazionale vissuto come “in-giusto” promuove indubbiamente la tutela di diritti percepiti come fondamentali in un numero crescente di Paesi, segnatamente sotto il profilo del diritto delle coppie dello stesso sesso alla formalizzazione della loro relazione di coppia e del diritto di ciascuno a non subire ingiustificate ingerenze in ambito procreativo. D’altro canto, tuttavia, a causa dei costi della realizzazione del progetto, appare concreto il rischio di una discriminazione censitaria nell’accesso e nel godimento dei diritti.
“Turismo” matrimoniale e procreativo: alcune riflessioni socio-giuridiche
LONG, JOELLE;NALDINI, Manuela
2015-01-01
Abstract
Uno dei corollari della globalizzazione è l’aumento del “turismo” matrimoniale e procreativo. Un numero sempre più consistente di individui infatti si reca transitoriamente all’estero al solo scopo di realizzare un progetto familiare impossibile o difficile nel Paese di origine per l’esistenza di limiti normativi o comunque di vincoli che riducono le chance di successo del disegno. La comparazione diacronica e sincronica delle risposte date dai diversi ordinamenti giuridici a questi fenomeni consente di individuare alcune linee di tendenza: a) la progressiva erosione dell’ambito di operatività dell’ordine pubblico quale baluardo contro la trascrivibilità degli atti di famiglia formati all’estero nell’intento di eludere il diritto interno; b) il superamento della contrapposizione tra il riconoscimento sostanziale dello status familiare costituito all’estero e la trascrizione, la cui funzione com’è noto è meramente dichiarativa. Il riconoscimento della legittimità di queste “pratiche di resistenza” messe in atto contro il proprio diritto nazionale vissuto come “in-giusto” promuove indubbiamente la tutela di diritti percepiti come fondamentali in un numero crescente di Paesi, segnatamente sotto il profilo del diritto delle coppie dello stesso sesso alla formalizzazione della loro relazione di coppia e del diritto di ciascuno a non subire ingiustificate ingerenze in ambito procreativo. D’altro canto, tuttavia, a causa dei costi della realizzazione del progetto, appare concreto il rischio di una discriminazione censitaria nell’accesso e nel godimento dei diritti.File | Dimensione | Formato | |
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