Nota soprattutto per la presenza dei manoscritti vivaldiani, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino vanta un patrimonio musicale e di interesse musicale di varietà e pregio straordinari. Fra i materiali tuttora poco conosciuti si collocano quelli legati alla danza; ad eccezione dei codici dei balletti allestiti alla corte sabauda nel Seicento e dei manoscritti con la musica di Joseph Starzer per i balli di Franz Hilverding, infatti, non sono molte le fonti ad essere state oggetto di indagine e studio. Il saggio dà conto di alcuni dei documenti più interessanti disseminati nelle raccolte (balli teatrali manoscritti e a stampa, raccolte di danze, libretti, trattati, lettere di ballerini e coreografi) e si sofferma in particolare sul fondo donato nel 2011 alla biblioteca da Gianni Secondo, appassionato studioso di storia della danza e bibliofilo. Ancora non disponibile al pubblico, il fondo include circa duemila monografie (fra cui numerose prime edizioni dei trattati di Caroso, Negri, Ménestrier, Feuillet, Noverre, Dufort, Bonnet, Rameau, Cahusac, Gallini, Blasis ecc.), trecento libretti, edizioni musicali, volumi di figurini, ritratti incisi o litografati di ballerini e coreografi, manifesti, foto di scena, annate di testate periodiche, documenti sonori e audiovisivi. Corredano il saggio due appendici con la trascrizione di alcune lettere inedite di Dominique Lefèvre, Charles Lepicq e Carlo Blasis, e l’elenco dettagliato della sessantina di libri antichi e del centinaio di libretti di ballo ottocenteschi del Fondo Secondo

Le feste di Tersicore, ossia la danza nelle raccolte della Biblioteca Nazionale di Torino

COLTURATO, Annarita
2014-01-01

Abstract

Nota soprattutto per la presenza dei manoscritti vivaldiani, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino vanta un patrimonio musicale e di interesse musicale di varietà e pregio straordinari. Fra i materiali tuttora poco conosciuti si collocano quelli legati alla danza; ad eccezione dei codici dei balletti allestiti alla corte sabauda nel Seicento e dei manoscritti con la musica di Joseph Starzer per i balli di Franz Hilverding, infatti, non sono molte le fonti ad essere state oggetto di indagine e studio. Il saggio dà conto di alcuni dei documenti più interessanti disseminati nelle raccolte (balli teatrali manoscritti e a stampa, raccolte di danze, libretti, trattati, lettere di ballerini e coreografi) e si sofferma in particolare sul fondo donato nel 2011 alla biblioteca da Gianni Secondo, appassionato studioso di storia della danza e bibliofilo. Ancora non disponibile al pubblico, il fondo include circa duemila monografie (fra cui numerose prime edizioni dei trattati di Caroso, Negri, Ménestrier, Feuillet, Noverre, Dufort, Bonnet, Rameau, Cahusac, Gallini, Blasis ecc.), trecento libretti, edizioni musicali, volumi di figurini, ritratti incisi o litografati di ballerini e coreografi, manifesti, foto di scena, annate di testate periodiche, documenti sonori e audiovisivi. Corredano il saggio due appendici con la trascrizione di alcune lettere inedite di Dominique Lefèvre, Charles Lepicq e Carlo Blasis, e l’elenco dettagliato della sessantina di libri antichi e del centinaio di libretti di ballo ottocenteschi del Fondo Secondo
2014
18/2013
79
100
Danza; Torino; Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino; Musica a stampa; Musica manoscritta
A. COLTURATO
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