L’intervento politico in materia di immigrazione, in Italia, ha avuto inizio a metà degli anni Ottanta, quando il Paese è divenuto meta di consistenti flussi migratori extraeuropei. Ripercorrendo l’evoluzione storica delle politiche migratorie italiane emerge una gestione del fenomeno non lineare e piuttosto caotica, caratterizzata da una continua alternanza tra strette repressive e misure inclusive, tra respingimenti e sanatorie, tra norme sempre più restrittive e blande applicazioni delle stesse. Tale andamento discontinuo è riconducibile ad un approccio nazionale all'immigrazione securitario e “funzionalista”, teso allo stesso tempo al controllo della mobilità umana e alla massimizzazione dei benefici per il Paese ricevente, alla chiusura politica e all’inclusione economica subalterna dello straniero.
Bastone e carota. Le politiche migratorie italiane
BALDI, GIADA
2014-01-01
Abstract
L’intervento politico in materia di immigrazione, in Italia, ha avuto inizio a metà degli anni Ottanta, quando il Paese è divenuto meta di consistenti flussi migratori extraeuropei. Ripercorrendo l’evoluzione storica delle politiche migratorie italiane emerge una gestione del fenomeno non lineare e piuttosto caotica, caratterizzata da una continua alternanza tra strette repressive e misure inclusive, tra respingimenti e sanatorie, tra norme sempre più restrittive e blande applicazioni delle stesse. Tale andamento discontinuo è riconducibile ad un approccio nazionale all'immigrazione securitario e “funzionalista”, teso allo stesso tempo al controllo della mobilità umana e alla massimizzazione dei benefici per il Paese ricevente, alla chiusura politica e all’inclusione economica subalterna dello straniero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.