La rassegna delle numerose occorrenze di doleo/dolor in Seneca, con attenzione agli usi filosofici, mostra una grande ricchezza di contesti e di sfumature, calate negli «aspetti più vari della concreta esperienza culturale ed umana», ricchezza che potrebbe a prima vista indurre ad immaginare che il referente sia generico, intercambiabile e teoreticamente poco pregnante, in questo aiutati dalla scarsa attenzione tecnica ex professo da parte del Cordovano e della bibliografia moderna. Tuttavia, abbiamo visto come Seneca innovi e promuova la posizione di dolor nella tassonomia latina, ai danni di aegritudo, e quale ruolo psicologico ed etico gli attribuisca: sorvolando sugli aspetti più noti e studiati, dalla teodicea del De providentia alla topica consolatoria, mi sono soffermato su due problemi aperti, il primo dei quali è quello della collocazione morale dei morsus provocati dagli eventi luttuosi, tra μετριοπάθεια, gestione del proficiens e teoria delle προπάθειαι. Ancor più produttivo è il collegamento tra dolor nel senso di “risentimento” ed ira, perché permette di gettare un ponte verso l’interpretatio Stoica delle tragedie: la duplice funzione di dolor che è stata delineata presuppone una visione filosofica non contrapposta, ma complementare tra prosa e poesia, in cui, sulle orme di una ben precisa corrente di studi, presento qui il mio modesto contributo.
Dolor in Seneca: dai presupposti teoretici alle pratiche consolatorie ed alle passioni in scena
MALASPINA, Ermanno
2015-01-01
Abstract
La rassegna delle numerose occorrenze di doleo/dolor in Seneca, con attenzione agli usi filosofici, mostra una grande ricchezza di contesti e di sfumature, calate negli «aspetti più vari della concreta esperienza culturale ed umana», ricchezza che potrebbe a prima vista indurre ad immaginare che il referente sia generico, intercambiabile e teoreticamente poco pregnante, in questo aiutati dalla scarsa attenzione tecnica ex professo da parte del Cordovano e della bibliografia moderna. Tuttavia, abbiamo visto come Seneca innovi e promuova la posizione di dolor nella tassonomia latina, ai danni di aegritudo, e quale ruolo psicologico ed etico gli attribuisca: sorvolando sugli aspetti più noti e studiati, dalla teodicea del De providentia alla topica consolatoria, mi sono soffermato su due problemi aperti, il primo dei quali è quello della collocazione morale dei morsus provocati dagli eventi luttuosi, tra μετριοπάθεια, gestione del proficiens e teoria delle προπάθειαι. Ancor più produttivo è il collegamento tra dolor nel senso di “risentimento” ed ira, perché permette di gettare un ponte verso l’interpretatio Stoica delle tragedie: la duplice funzione di dolor che è stata delineata presuppone una visione filosofica non contrapposta, ma complementare tra prosa e poesia, in cui, sulle orme di una ben precisa corrente di studi, presento qui il mio modesto contributo.File | Dimensione | Formato | |
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