Nel quadro della ricerca nazionale A.Pr.Ed (Analisi delle pratiche educative)-SIPED (Società Italiana di Pedagogia), il saggio rende conto dell’impianto e degli esiti della ricerca empirica condotta dall’unità di Torino sul profilo professionale del Supervisore di Tirocinio, finalizzata ad analizzare le pratiche formative di tirocinio al punto di vista dei modelli didattici adottati. Ne emerge un modello didattico che, accanto a criteri coerenti con l’esigenza di professionalizzazione nella formazione pre-servizio dei maestri, presenta quale principale elemento critico, che accomuna l’esperienza piemontese con la maggior parte dei casi analizzati a livello nazionale (legato, presumibilmente anche a vincoli quali il gran numero di tirocinanti e la progressiva ‘territoriaizzazione’ del tirocinio), rischi di “duplicazione del setting”, con una limitata complementarietà dei compiti del tutor e dell’insegnante accogliente in funzione di un medesimo compito formativo (individuato “da precisi scopi da raggiungere e dalle condizioni entro le quali deve essere raggiunto”). Tale duplicazione rimanda al solco ammesso, di fatto, tra azione e riflessione su di essa, tra intervento tutoriale interno ed esterno alla scuola, presupposti di base per una formazione adeguatamente professionalizzante dei docenti.
La ricerca A.Pr.Ed. sul supervisore di Tirocinio: metodologia ed evidenze. "Insegnare ad insegnare" nell'Esperienza del Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria di Torino.
MACCARIO, Daniela
2014-01-01
Abstract
Nel quadro della ricerca nazionale A.Pr.Ed (Analisi delle pratiche educative)-SIPED (Società Italiana di Pedagogia), il saggio rende conto dell’impianto e degli esiti della ricerca empirica condotta dall’unità di Torino sul profilo professionale del Supervisore di Tirocinio, finalizzata ad analizzare le pratiche formative di tirocinio al punto di vista dei modelli didattici adottati. Ne emerge un modello didattico che, accanto a criteri coerenti con l’esigenza di professionalizzazione nella formazione pre-servizio dei maestri, presenta quale principale elemento critico, che accomuna l’esperienza piemontese con la maggior parte dei casi analizzati a livello nazionale (legato, presumibilmente anche a vincoli quali il gran numero di tirocinanti e la progressiva ‘territoriaizzazione’ del tirocinio), rischi di “duplicazione del setting”, con una limitata complementarietà dei compiti del tutor e dell’insegnante accogliente in funzione di un medesimo compito formativo (individuato “da precisi scopi da raggiungere e dalle condizioni entro le quali deve essere raggiunto”). Tale duplicazione rimanda al solco ammesso, di fatto, tra azione e riflessione su di essa, tra intervento tutoriale interno ed esterno alla scuola, presupposti di base per una formazione adeguatamente professionalizzante dei docenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.