La mia riflessione si articola in tre tappe: dapprima vorrei mostrare come la realtà, attraverso la maschera da vivo di Beethoven, s’insinuò in un’opera d’arte (il suo busto modellato da Franz Klein); mettendo a fuoco quale responsabilità abbia l’artista nel riprodurre un soggetto, vale a dire quale sia la legittima riproduzione del reale. Prendo poi in esame la mitopoiesi beethoveniana, ovvero la metamorfosi che l’immagine del compositore, in atto già quando egli era ancora in vita, subì nelle parole di chi lo incontrò personalmente. Affronto infine la genesi della maschera funebre in parallelo col racconto del decesso del compositore tramandato da un suo contemporaneo
Le due maschere di Beethoven: iperrealismo, mitopoiesi e arte funebre
SAGLIETTI, BENEDETTA
2014-01-01
Abstract
La mia riflessione si articola in tre tappe: dapprima vorrei mostrare come la realtà, attraverso la maschera da vivo di Beethoven, s’insinuò in un’opera d’arte (il suo busto modellato da Franz Klein); mettendo a fuoco quale responsabilità abbia l’artista nel riprodurre un soggetto, vale a dire quale sia la legittima riproduzione del reale. Prendo poi in esame la mitopoiesi beethoveniana, ovvero la metamorfosi che l’immagine del compositore, in atto già quando egli era ancora in vita, subì nelle parole di chi lo incontrò personalmente. Affronto infine la genesi della maschera funebre in parallelo col racconto del decesso del compositore tramandato da un suo contemporaneoFile | Dimensione | Formato | |
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