Ancora sulla configurazione originaria della sacertà

Dopo aver esaminato le posizioni della dottrina più recente, nei suoi risultati ricostruttivi e soprattutto nelle sue impostazioni metodologiche, l’articolo tenta di riportare la figura del ‘sacer esto’ al reale contesto romano arcaico, dove non vi è ancora una speculazione giurisprudenziale circa la costruzione sistematica dei vari istituti, distinguendo innanzitutto il verosimile significato della sacertas primigenia sul piano dello ius sacrum, ove il fine di tale soluzione è semplicemente quello di ristabilire la pax deorum attraverso l’esclusione del reo dalla comunità degli uomini e la sua conseguente consegna alla divinità offesa, da ulteriori problemi che invece riguardano il mero diritto umano, come in particolare la sorte da riservare al soggetto che uccida l’homo sacer, che si preferisce abbandonare anch’esso alla divinità e alla sua eventuale vendetta piuttosto che punirlo come omicida sul piano del normale diritto criminale.