Nella smisurata intertestualità dei «Promessi Sposi» uno dei settori più rilevanti è occupato dai romanzi di Walter Scott. Eppure lo scrittore scozzese è stato spesso considerato un semplice imbrattacarte, un serbatoio di immagini pittoresche da enumerare con arida pedanteria. Questo volume si propone ‒ al contrario ‒ di inscrivere gli echi scottiani in un discorso organico, che sappia indagarne il significato e rendere conto delle affinità profonde che intercorrono fra Scott e Manzoni. Il saggio prende le mosse dall’analisi del rapporto tra l’imagination romantica e la fioritura del romanzo storico, approda a un’innovativa interpretazione dell’artificio del’anonimo e dell’autoreferenzialità (dove Escher e Gödel si intrecciano a Pascal e ai libri sapienziali), si addentra nella disamina dello stile e culmina infine nello studio dell’importanza rivestita dalla compassione.

Il segno e la cornice. I «Promessi Sposi» alla luce dei romanzi di Walter Scott

SARNI, MATTEO
2013-01-01

Abstract

Nella smisurata intertestualità dei «Promessi Sposi» uno dei settori più rilevanti è occupato dai romanzi di Walter Scott. Eppure lo scrittore scozzese è stato spesso considerato un semplice imbrattacarte, un serbatoio di immagini pittoresche da enumerare con arida pedanteria. Questo volume si propone ‒ al contrario ‒ di inscrivere gli echi scottiani in un discorso organico, che sappia indagarne il significato e rendere conto delle affinità profonde che intercorrono fra Scott e Manzoni. Il saggio prende le mosse dall’analisi del rapporto tra l’imagination romantica e la fioritura del romanzo storico, approda a un’innovativa interpretazione dell’artificio del’anonimo e dell’autoreferenzialità (dove Escher e Gödel si intrecciano a Pascal e ai libri sapienziali), si addentra nella disamina dello stile e culmina infine nello studio dell’importanza rivestita dalla compassione.
2013
dell'Orso
Studi e ricerche
115
1
169
9788862744539
Romanticismo; romanzo storico; György Lukács; immaginazione; Alessandro Manzoni; Promessi Sposi; Lettre (a monsieur Chauvet); Dell'Invenzione; Inni sacri; Osservazioni sulla morale cattolica; Walter Scott; Ivanhoe; Waverley; L'antiquario; Il castello di Kenilworth; La prigione di Edimburgo; Guido Mannering; I puritani di Scozia; Il nano misterioso; La promessa sposa di Lammermoor; Rob Roy; Il pirata; L'officiale di fortuna; Il monastero; L'abate; Le avventure di Nigel; Quentin Durward; Peveril del picco; Maurits Cornelis Escher; Kurt Gödel; Giacomo Leopardi; paradosso dello spettatore in cornice; narratore; autore implicito; autoreferenzialità; tautologie; Blaise Pascal; compassione; Schadenfreude; Immanuel Kant; λόγος; ἀγάπη; Provvidenza; Bibbia; Renzo Tramaglino; Tonio; don Rodrigo; donna Prassede; Federigo Borromeo; Nibbio; innominato; principe padre; don Abbondio; Vilfrido d'Ivanhoe; Rebecca; Reginaldo Frondeboeuf; Luca di Beaumanoir; Isabella Vere; Elsender; lord Ashton; lady Ashton; Lucia Ashton; Dryfesdale; Abacucco Mucklewrath; Meg Murdokson; Odoardo Waverley; Davie Gellatley
Matteo Sarni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/157920
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