Nell'Uffizi 2A Peruzzi inaugura la materializzazione di un itinerario concettuale elaborandone il tracciato planimetrico occulto. Nell’incidenza profonda e nell’interazione strutturale della cifra stilistica, le qualità materiche e la stratificata orditura esecutiva, disvelano un’impalcatura, nei suoi livelli più profondi, spesso solo nominalmente «occulta». Come Guarino Guarini l’avrebbe definita. Impalcatura nella quale solchi acromi evidenti a luce radente, non riflettono un’idea in divenire come prevalentemente occorre nei disegni, pure diversi, dei pittori e degli scultori. Là dove sottotracce visibili, solchi acromi, sostanziano progressioni consequenziali, ma, con maggiore frequenza, metamorfosi improvvise, scarti e «pentimenti» talora trasfiguranti nel processo di avvicinamento dell’artista alla soluzione finale. Nel disegno di architettura in genere, la concettualizzazione esecutiva è spesso già di per se stessa esito, non pensiero visivo in fieri. I momenti di quella progressione traducono sul supporto cartaceo atti mentalmente precostituiti. Ancora nel linguaggio del teatino Guarini, il disegno serve a materializzare «idee sulla carta», e, come recita il titolo dell’Osservazione decima dell’Architettura civile (ed. postuma, 1737), L’Architettura non dev’essere tanto licenziosa quanto la Prospettiva.

Teoria della tecnica nel foglio peruzziano Uffizi 2A

TORDELLA, Piera Giovanna
2015-01-01

Abstract

Nell'Uffizi 2A Peruzzi inaugura la materializzazione di un itinerario concettuale elaborandone il tracciato planimetrico occulto. Nell’incidenza profonda e nell’interazione strutturale della cifra stilistica, le qualità materiche e la stratificata orditura esecutiva, disvelano un’impalcatura, nei suoi livelli più profondi, spesso solo nominalmente «occulta». Come Guarino Guarini l’avrebbe definita. Impalcatura nella quale solchi acromi evidenti a luce radente, non riflettono un’idea in divenire come prevalentemente occorre nei disegni, pure diversi, dei pittori e degli scultori. Là dove sottotracce visibili, solchi acromi, sostanziano progressioni consequenziali, ma, con maggiore frequenza, metamorfosi improvvise, scarti e «pentimenti» talora trasfiguranti nel processo di avvicinamento dell’artista alla soluzione finale. Nel disegno di architettura in genere, la concettualizzazione esecutiva è spesso già di per se stessa esito, non pensiero visivo in fieri. I momenti di quella progressione traducono sul supporto cartaceo atti mentalmente precostituiti. Ancora nel linguaggio del teatino Guarini, il disegno serve a materializzare «idee sulla carta», e, come recita il titolo dell’Osservazione decima dell’Architettura civile (ed. postuma, 1737), L’Architettura non dev’essere tanto licenziosa quanto la Prospettiva.
2015
Piero della Francesca. Il disegno tra arte e scienza
Skira
1
379
380
9788857225777
disegno Uffizi 2A; Baldassarre Peruzzi; tracciato planimetrico occulto; prospettiva legittima; prospettiva cavaliera; punta metallica acroma
P.G. Tordella
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