Quasi tutti, almeno una volta, abbiamo avvertito lo stimolo a giocare d’azzardo: lasciandoci tentare dall’acquisto di un Gratta e Vinci oppure compilando una schedina del Totocalcio o, magari, puntando al Lotto i numeri di un sogno. Per una porzione non esigua di individui l’azzardo perde, tuttavia, quel carattere di straordinarietà che contraddistingue molte condotte occasionali per acquistare i tratti di un comportamento intrecciato con l’ordinarietà della vita quotidiana. È possibile spiegare tale fenomeno senza ipotizzare la presenza di una sorta di narcosi o, peggio ancora, d’irrazionalità? Il volume, frutto di un approfondito lavoro di ricerca, esplora una pratica sempre più diffusa nelle società complesse e secolarizzate ma poco indagata in Italia. Il risultato non è, tuttavia, un testo di carattere generale sul gioco d’azzardo. Attraverso un’indagine qualitativa che integra l’impiego di interviste e osservazioni etnografiche con l’analisi documentale di un’ampia gamma di fonti, l’autrice introduce il lettore italiano all’analisi di rituali e credenze ricostruendone il senso per il giocatore. L’attenzione ricade su un «poker» di espressioni d’azzardo: Lotto, Totocalcio, scommesse ippiche e Roulette. Ne emerge l’immagine di uno scenario composito segnato dal doppio volto dell’incanto e del disincanto.
Giocare d’azzardo. Rituali e credenze tra incanto e disincanto
D'AGATI, Marina
2005-01-01
Abstract
Quasi tutti, almeno una volta, abbiamo avvertito lo stimolo a giocare d’azzardo: lasciandoci tentare dall’acquisto di un Gratta e Vinci oppure compilando una schedina del Totocalcio o, magari, puntando al Lotto i numeri di un sogno. Per una porzione non esigua di individui l’azzardo perde, tuttavia, quel carattere di straordinarietà che contraddistingue molte condotte occasionali per acquistare i tratti di un comportamento intrecciato con l’ordinarietà della vita quotidiana. È possibile spiegare tale fenomeno senza ipotizzare la presenza di una sorta di narcosi o, peggio ancora, d’irrazionalità? Il volume, frutto di un approfondito lavoro di ricerca, esplora una pratica sempre più diffusa nelle società complesse e secolarizzate ma poco indagata in Italia. Il risultato non è, tuttavia, un testo di carattere generale sul gioco d’azzardo. Attraverso un’indagine qualitativa che integra l’impiego di interviste e osservazioni etnografiche con l’analisi documentale di un’ampia gamma di fonti, l’autrice introduce il lettore italiano all’analisi di rituali e credenze ricostruendone il senso per il giocatore. L’attenzione ricade su un «poker» di espressioni d’azzardo: Lotto, Totocalcio, scommesse ippiche e Roulette. Ne emerge l’immagine di uno scenario composito segnato dal doppio volto dell’incanto e del disincanto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.