Il presente saggio intende riflettere sulla produzione dei servizi culturali, tenuto conto delle valutazioni estetiche, unitamente ai confronti tra benefici, costi e vincoli economici nel quadro della situazione italiana, documentata in base ai dati disponibili nei principali rapporti sulla situazione della cultura nel nostro paese. Alla base dello studio sta la convinzione della stretta relazione tra esistenza e promozione di servizi culturali e sviluppo spirituale e reale di una società. Detta relazione se da un lato chiama in causa scelte politiche di fondo, dall’altro non esonera gli utenti dal contribuire al sostegno degli impegni che ne derivano. S’aprono in tal senso i temi delle alternative pubblico/privato, della produttività degli enti non profit e del conflitto tra i diversi obiettivi di politica economica analizzati riprendendo alcuni modelli proposti nella letteratura sintetizzabili nella necessità di tener conto dell’inevitabile domanda delle élite culturali e della necessità di diffusione della fruizione culturale. Ne discende la convinzione che gli indispensabili equilibri di bilancio per garantire la sostenibilità dell’attività degli enti culturali, esigono una crescita della produttività delle risorse, mediante sia la valorizzazione qualitativa dei prodotti, sia l’ampliamento della varietà di prodotti di là da quelli tradizionali. Viene posto in evidenza il ruolo delle sovvenzioni private assieme ad una maggior consapevolezza del costo dei servizi culturali per conciliare l’intervento pubblico con l’autonomia dei gestori di un patrimonio ricco e unico come quello italiano. This article presents some remarks about cultural services in Italy, and an attempt to establish criteria useful to assess cost and benefit when it is difficult to define individual and collective utility, and reconcile economic efficiency with education and intellectual satisfaction. The endowment of arts and sites inherited from the past, is an opportunity of economic development, and a means of human capital accumulation enhancing tourist activities and educational opportunities. However, as pointed out by several models of the literature, there are some problems in translating individual preferences into willingness to pay, solving conflicts due to the goal of a large diffusion of cultural services, while respecting budget constraints of the non profit organizations producing them. The authors discuss the qualitative enhancement of cultural activities for productivity growth and the best use of limited public resources. In these perspectives more managerial autonomy is needed, thanks to private contributions and law incentives to collect them.
Offerta culturale per lo sviluppo
FRIGERO, Piercarlo;ZANETTI, Giovanni
2016-01-01
Abstract
Il presente saggio intende riflettere sulla produzione dei servizi culturali, tenuto conto delle valutazioni estetiche, unitamente ai confronti tra benefici, costi e vincoli economici nel quadro della situazione italiana, documentata in base ai dati disponibili nei principali rapporti sulla situazione della cultura nel nostro paese. Alla base dello studio sta la convinzione della stretta relazione tra esistenza e promozione di servizi culturali e sviluppo spirituale e reale di una società. Detta relazione se da un lato chiama in causa scelte politiche di fondo, dall’altro non esonera gli utenti dal contribuire al sostegno degli impegni che ne derivano. S’aprono in tal senso i temi delle alternative pubblico/privato, della produttività degli enti non profit e del conflitto tra i diversi obiettivi di politica economica analizzati riprendendo alcuni modelli proposti nella letteratura sintetizzabili nella necessità di tener conto dell’inevitabile domanda delle élite culturali e della necessità di diffusione della fruizione culturale. Ne discende la convinzione che gli indispensabili equilibri di bilancio per garantire la sostenibilità dell’attività degli enti culturali, esigono una crescita della produttività delle risorse, mediante sia la valorizzazione qualitativa dei prodotti, sia l’ampliamento della varietà di prodotti di là da quelli tradizionali. Viene posto in evidenza il ruolo delle sovvenzioni private assieme ad una maggior consapevolezza del costo dei servizi culturali per conciliare l’intervento pubblico con l’autonomia dei gestori di un patrimonio ricco e unico come quello italiano. This article presents some remarks about cultural services in Italy, and an attempt to establish criteria useful to assess cost and benefit when it is difficult to define individual and collective utility, and reconcile economic efficiency with education and intellectual satisfaction. The endowment of arts and sites inherited from the past, is an opportunity of economic development, and a means of human capital accumulation enhancing tourist activities and educational opportunities. However, as pointed out by several models of the literature, there are some problems in translating individual preferences into willingness to pay, solving conflicts due to the goal of a large diffusion of cultural services, while respecting budget constraints of the non profit organizations producing them. The authors discuss the qualitative enhancement of cultural activities for productivity growth and the best use of limited public resources. In these perspectives more managerial autonomy is needed, thanks to private contributions and law incentives to collect them.File | Dimensione | Formato | |
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