Lo scopo di questo capitolo è quello di focalizzare l’attenzione sugli aspetti etici e deontologici, e metodologici, che si affrontano nella realtà professionale forense penale e criminologica, per quanto riguarda sia gli aspetti relativi all’esecuzione della pena sia al trattamento dell’individuo adulto autore di reato. Il senso di un’analisi critica che unisce deontologia e metodologia risiede nel fatto che l’aderenza etica dell’attività professionale psicologica trova la sua concreta e diretta espressione nell’operare professionale, responsabile e metodologicamente corretto. L’utilizzo di una metodologia precisa, adeguata al contesto, valida e affidabile, è quella in grado di garantire la riduzione dell’errore casuale e sistematico e di aumentare la corrispondenza tra obiettivi e benefici dell’intervento. Questo capitolo inizierà confrontando le similarità e le differenze che esistono tra il contesto giuridico e quello psicologico-clinico, per passare ad una descrizione della cornice normativa e deontologica entro la quale lo psicologo forense e criminologo opera. Due casi di individui autori di reati violenti verranno presentati al fine di evidenziare le questioni deontologiche, di competenza e metodologiche che il professionista deve affrontare quando è chiamato ad esprimere un parere professionale strutturato e competente rispetto (a) alla valutazione dei benefici dell’intervento, dei progressi raggiunti, e alla (possibile scelta di) riconfermare in un programma di intervento specialistico, un aggressore sessuale (primo caso) e (b) alla valutazione del rischio di ricaduta criminale (secondo caso).
La psico-criminologia: questioni deontologiche e questioni di metodo
ZARA, Georgia
2016-01-01
Abstract
Lo scopo di questo capitolo è quello di focalizzare l’attenzione sugli aspetti etici e deontologici, e metodologici, che si affrontano nella realtà professionale forense penale e criminologica, per quanto riguarda sia gli aspetti relativi all’esecuzione della pena sia al trattamento dell’individuo adulto autore di reato. Il senso di un’analisi critica che unisce deontologia e metodologia risiede nel fatto che l’aderenza etica dell’attività professionale psicologica trova la sua concreta e diretta espressione nell’operare professionale, responsabile e metodologicamente corretto. L’utilizzo di una metodologia precisa, adeguata al contesto, valida e affidabile, è quella in grado di garantire la riduzione dell’errore casuale e sistematico e di aumentare la corrispondenza tra obiettivi e benefici dell’intervento. Questo capitolo inizierà confrontando le similarità e le differenze che esistono tra il contesto giuridico e quello psicologico-clinico, per passare ad una descrizione della cornice normativa e deontologica entro la quale lo psicologo forense e criminologo opera. Due casi di individui autori di reati violenti verranno presentati al fine di evidenziare le questioni deontologiche, di competenza e metodologiche che il professionista deve affrontare quando è chiamato ad esprimere un parere professionale strutturato e competente rispetto (a) alla valutazione dei benefici dell’intervento, dei progressi raggiunti, e alla (possibile scelta di) riconfermare in un programma di intervento specialistico, un aggressore sessuale (primo caso) e (b) alla valutazione del rischio di ricaduta criminale (secondo caso).File | Dimensione | Formato | |
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