1. Introduzione generale al corso: temi, problemi e testi. Il problema gnoseologico nella cultura italiana e francese tra Sette e Ottocento. p. 7; 2. Dall’empirismo al sensismo: Locke e Condillac. p. 8; 3. Destutt de Tracy, Cabanis, Helvétius, il “senso comune” (tra scuola scozzese e Lamennais), Visconti. p. 14; 4. Secondo soggiorno parigino di Manzoni (1819-1820). Anni ’20: l’incontro con Cousin e quello con Rosmini, entrambi attenti lettori di Locke. Qualche data importante per lo sviluppo delle idee manzoniane in merito: 1830, 1836-1837, 1855. p. 17; 5. Confronto tra le due stesure (1819 e 1855) della nota manzoniana su Locke (Morale cattolica, cap. III). L’anti-innatismo di Manzoni e la posizione di Rosmini. p. 19; 6. La lettera a Rosmini del 31 luglio 1831; interesse al rapporto pensiero-linguaggio; postille a Locke sul linguaggio; Louis de Bonald. p. 25; 7. Il linguaggio nel pensiero tedesco del ’700 e dell’’800. Linguaggio ed essere (Heidegger e Gadamer). John Henry Newman su parola e pensiero (logos). p. 27; 8. Il rapporto tra parola e pensiero nelle redazioni del trattato Della lingua italiana (dal Sistema del padre Cesari e dal Sentir messa all’Esame delle dottrine di Locke e di Condillac sull’origine del linguaggio). p. 29; 9. Il metodo della disaggregazione: Morale cattolica, II parte, cap. 2; le lettere a Tosi e a Cesari. p. 36; 10. Dal metodo al merito (I): sulla separazione tra fede e politica (le lettere a Tosi). p. 43; 11. Dal metodo al merito (II): sulla separazione tra fede e opinioni (la lettera a Cesari e il problema del giansenismo). L’abbozzo di introduzione alla Morale Cattolica del 1819 su costituzionali e refrattari. p. 48; 12. La lettera a Cousin del 15-12-1828; la grande lettera del novembre 1829 (primo accenno). Manzoni e l’autorità: 1) i “direttori di coscienza” (Mor. Catt., cap. XVIII); 2) l’autorità dei grandi scrittori (Appendice al cap. III del Discorso sui Longobardi, 1847). p. 56; 13. La nota sull’omnis potestas a Deo (Discorso sui Longobardi, ed. Badini Confalonieri di Manzoni, Scritti storici e politici, vol. I, pp. 142-150) e il problema dell’autorità politica. Allargamento ai rapporti con la riflessione sul potere di Beccaria, Diderot, Mme de Staël, Rosmini. p. 58; 14. Approfondimento sulla riflessione di Rosmini relativa al potere. p. 63; 15. Cattolicesimo e liberalismo. p. 66; 16. Un momento d’entusiasmo manzoniano (il cambiamento nella valutazione di Lamennais a partire dal 1829). La lettera a Cazalès del 29-2-1832 e i suoi abbozzi. p. 67; 17. L’incontro con Manera (1829). La lettera a Chenevière, sempre del 1829. Ripresa in Manzoni e Rosmini della teoria di Lamennais, corretta dalle aporie: per Manzoni cfr. Dell’invenzione (“Testimonium animae”). p. 71; 18. Osservazioni sulla morale cattolica (1819 e 1855). Qualche annotazione alla premessa “Al lettore” e ai primi capitoli. Fortuna delle improprie considerazioni di Sismondi nella sua lettera a Fulvia Jacopetti Verri del 1829. Con che metodo leggerle e studiarle. p. 83; 19. Osservazioni sulla morale cattolica, I parte (testo del 1855). p. 88; 20. Osservazioni sulla morale cattolica, II parte (1819). p. 95; 21. Appendice al cap. III delle Osservazioni (1855): la confutazione dell’utilitarismo di Bentham. Le osservazioni di Maurizio Mori. Disaggregazione necessaria anche nei riguardi del pensiero utilitario. p. 99; 22. La grande lettera a Cousin (1829). p. 106; 23. Le Appendici alla lettera a Cousin (1829). p. 114; 24. Il dialogo Dell’invenzione (1850). p. 119; 25. Ripresa del percorso compiuto. Conclusioni. p. 120; Bibliografia. p. 123.
Manzoni filosofo. Dispense del corso di letteratura italiana
BADINI CONFALONIERI, Luca
2016-01-01
Abstract
1. Introduzione generale al corso: temi, problemi e testi. Il problema gnoseologico nella cultura italiana e francese tra Sette e Ottocento. p. 7; 2. Dall’empirismo al sensismo: Locke e Condillac. p. 8; 3. Destutt de Tracy, Cabanis, Helvétius, il “senso comune” (tra scuola scozzese e Lamennais), Visconti. p. 14; 4. Secondo soggiorno parigino di Manzoni (1819-1820). Anni ’20: l’incontro con Cousin e quello con Rosmini, entrambi attenti lettori di Locke. Qualche data importante per lo sviluppo delle idee manzoniane in merito: 1830, 1836-1837, 1855. p. 17; 5. Confronto tra le due stesure (1819 e 1855) della nota manzoniana su Locke (Morale cattolica, cap. III). L’anti-innatismo di Manzoni e la posizione di Rosmini. p. 19; 6. La lettera a Rosmini del 31 luglio 1831; interesse al rapporto pensiero-linguaggio; postille a Locke sul linguaggio; Louis de Bonald. p. 25; 7. Il linguaggio nel pensiero tedesco del ’700 e dell’’800. Linguaggio ed essere (Heidegger e Gadamer). John Henry Newman su parola e pensiero (logos). p. 27; 8. Il rapporto tra parola e pensiero nelle redazioni del trattato Della lingua italiana (dal Sistema del padre Cesari e dal Sentir messa all’Esame delle dottrine di Locke e di Condillac sull’origine del linguaggio). p. 29; 9. Il metodo della disaggregazione: Morale cattolica, II parte, cap. 2; le lettere a Tosi e a Cesari. p. 36; 10. Dal metodo al merito (I): sulla separazione tra fede e politica (le lettere a Tosi). p. 43; 11. Dal metodo al merito (II): sulla separazione tra fede e opinioni (la lettera a Cesari e il problema del giansenismo). L’abbozzo di introduzione alla Morale Cattolica del 1819 su costituzionali e refrattari. p. 48; 12. La lettera a Cousin del 15-12-1828; la grande lettera del novembre 1829 (primo accenno). Manzoni e l’autorità: 1) i “direttori di coscienza” (Mor. Catt., cap. XVIII); 2) l’autorità dei grandi scrittori (Appendice al cap. III del Discorso sui Longobardi, 1847). p. 56; 13. La nota sull’omnis potestas a Deo (Discorso sui Longobardi, ed. Badini Confalonieri di Manzoni, Scritti storici e politici, vol. I, pp. 142-150) e il problema dell’autorità politica. Allargamento ai rapporti con la riflessione sul potere di Beccaria, Diderot, Mme de Staël, Rosmini. p. 58; 14. Approfondimento sulla riflessione di Rosmini relativa al potere. p. 63; 15. Cattolicesimo e liberalismo. p. 66; 16. Un momento d’entusiasmo manzoniano (il cambiamento nella valutazione di Lamennais a partire dal 1829). La lettera a Cazalès del 29-2-1832 e i suoi abbozzi. p. 67; 17. L’incontro con Manera (1829). La lettera a Chenevière, sempre del 1829. Ripresa in Manzoni e Rosmini della teoria di Lamennais, corretta dalle aporie: per Manzoni cfr. Dell’invenzione (“Testimonium animae”). p. 71; 18. Osservazioni sulla morale cattolica (1819 e 1855). Qualche annotazione alla premessa “Al lettore” e ai primi capitoli. Fortuna delle improprie considerazioni di Sismondi nella sua lettera a Fulvia Jacopetti Verri del 1829. Con che metodo leggerle e studiarle. p. 83; 19. Osservazioni sulla morale cattolica, I parte (testo del 1855). p. 88; 20. Osservazioni sulla morale cattolica, II parte (1819). p. 95; 21. Appendice al cap. III delle Osservazioni (1855): la confutazione dell’utilitarismo di Bentham. Le osservazioni di Maurizio Mori. Disaggregazione necessaria anche nei riguardi del pensiero utilitario. p. 99; 22. La grande lettera a Cousin (1829). p. 106; 23. Le Appendici alla lettera a Cousin (1829). p. 114; 24. Il dialogo Dell’invenzione (1850). p. 119; 25. Ripresa del percorso compiuto. Conclusioni. p. 120; Bibliografia. p. 123.File | Dimensione | Formato | |
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