La distinzione tradizionale tra diritti e interessi ha – secondo l’opinione dominante –implicazioni note e rilevantissime nella disciplina dei procedimenti in camera di consiglio, regolati, in linea di principio, dal modello degli artt. 737 ss. c.p.c. Tra queste implicazioni vi sono l’attitudine al giudicato e la ricorribilità in cassazione ex art. 111 Cost. del decreto «che decide su diritti»; le quali non si estendono ai provvedimenti camerali su interessi, essendo ritenute estranee alla natura «non contenziosa» dei relativi procedimenti. Che cosa esattamente siano questi «interessi», e quale sia l’oggetto di tutela dei procedimenti camerali non contenziosi, è il problema che impegna il presente studio. L’indagine nasce dall’idea che le situazioni oggetto della giurisdizione cosiddetta non contenziosa abbiano un peso considerevole nella vita delle persone, non certo inferiore a quelle che siamo soliti classificare come diritti. Se questa idea è corretta, e l’indagine sembra dimostrarlo, le tecniche di tutela giurisdizionale non possono essere meno attente di quelle destinate ai tradizionali «diritti». Ciò non significa che i modelli processuali debbano coincidere; ma che qualsiasi sostanziale riduzione di garanzie va giustificata in modo rigoroso. E non giustificata, alla luce della ricognizione svolta, mi sembra proprio l’opinione dominante che nega il ricorso in cassazione contro i provvedimenti camerali non contenziosi.

L’INTERESSE COME OGGETTO DI TUTELA NEI PROCEDIMENTI IN CAMERA DI CONSIGLIO

TURRONI, DAVIDE
2016-01-01

Abstract

La distinzione tradizionale tra diritti e interessi ha – secondo l’opinione dominante –implicazioni note e rilevantissime nella disciplina dei procedimenti in camera di consiglio, regolati, in linea di principio, dal modello degli artt. 737 ss. c.p.c. Tra queste implicazioni vi sono l’attitudine al giudicato e la ricorribilità in cassazione ex art. 111 Cost. del decreto «che decide su diritti»; le quali non si estendono ai provvedimenti camerali su interessi, essendo ritenute estranee alla natura «non contenziosa» dei relativi procedimenti. Che cosa esattamente siano questi «interessi», e quale sia l’oggetto di tutela dei procedimenti camerali non contenziosi, è il problema che impegna il presente studio. L’indagine nasce dall’idea che le situazioni oggetto della giurisdizione cosiddetta non contenziosa abbiano un peso considerevole nella vita delle persone, non certo inferiore a quelle che siamo soliti classificare come diritti. Se questa idea è corretta, e l’indagine sembra dimostrarlo, le tecniche di tutela giurisdizionale non possono essere meno attente di quelle destinate ai tradizionali «diritti». Ciò non significa che i modelli processuali debbano coincidere; ma che qualsiasi sostanziale riduzione di garanzie va giustificata in modo rigoroso. E non giustificata, alla luce della ricognizione svolta, mi sembra proprio l’opinione dominante che nega il ricorso in cassazione contro i provvedimenti camerali non contenziosi.
2016
2106
11/2016
1
38
procedimenti camerali, procedimenti in camera di consiglio, volontaria giurisdizione, giurisdizione non contenziosa, ricorso straordinario in cassazione, ricorso ex art. 111 cost., interesse, intersse legittimo, interesse legittimo di diritto privato, provvedimenti rebus sic stantibus
Davide, Turroni
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
TURRONI-l-interesse-come-oggetto-di-tutela-nei-procedimenti-in-camera-di-consiglio.pdf

Accesso riservato

Descrizione: articolo
Tipo di file: PDF EDITORIALE
Dimensione 195.44 kB
Formato Adobe PDF
195.44 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1618263
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact