Ospite speciale del primo festival culturale “Alla tavola dei migranti” è stata la scrittrice Monique Truong, una delle voci più significative e accreditate della letteratura asiatico-americana contemporanea. Rifugiata dal Vietnam del sud alla vigilia della caduta di Saigon, nel 1995 Truong ottiene una laurea in letteratura alla Yale University e successivamente un dottorato in giurisprudenza alla Columbia University School of Law. Tuttavia, la sua carriera di studi nell’ambito della proprietà intellettuale ha breve corso, poiché Truong decide di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura creativa. Autrice di numerosi saggi e contributi a riviste di gastronomia (“New York Times”, “T Magazine”, “Real Simple”, “Town & Country”, “Condé Nast Traveler”, “Allure”, “Saveur”, “Food & Wine”, “Gourmet”) e di due romanzi (il terzo, The Sweetest Fruits, è di imminente pubblicazione per i tipi della Viking), l’autrice ricorre spesso all’immagine del cibo per indagare la condizione dei rifugiati e le loro imprescindibili metamorfosi nella cultura di arrivo.
“Nome, luoghi, lingua e sapori: le metamorfosi necessarie. Intervista a Monique Truong”.
FARGIONE, Daniela
2016-01-01
Abstract
Ospite speciale del primo festival culturale “Alla tavola dei migranti” è stata la scrittrice Monique Truong, una delle voci più significative e accreditate della letteratura asiatico-americana contemporanea. Rifugiata dal Vietnam del sud alla vigilia della caduta di Saigon, nel 1995 Truong ottiene una laurea in letteratura alla Yale University e successivamente un dottorato in giurisprudenza alla Columbia University School of Law. Tuttavia, la sua carriera di studi nell’ambito della proprietà intellettuale ha breve corso, poiché Truong decide di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura creativa. Autrice di numerosi saggi e contributi a riviste di gastronomia (“New York Times”, “T Magazine”, “Real Simple”, “Town & Country”, “Condé Nast Traveler”, “Allure”, “Saveur”, “Food & Wine”, “Gourmet”) e di due romanzi (il terzo, The Sweetest Fruits, è di imminente pubblicazione per i tipi della Viking), l’autrice ricorre spesso all’immagine del cibo per indagare la condizione dei rifugiati e le loro imprescindibili metamorfosi nella cultura di arrivo.File | Dimensione | Formato | |
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