Le fiabe dei Grimm possono essere lette prescindendo dall’aspetto puramente narrativo-meraviglioso e cercando di evidenziare gli aspetti legati alla lingua, e, all’interno di questa, soprattutto quelli relativi alla tradizione orale e al parlato, pur nella consapevolezza che il genere a cui esse appartengono, quello del Volksmärchen, è fortemente caratterizzato da una doppia natura, che lo fa oscillare tra il versante dell’oralità e quello della scrittura. E’ il tema di questo libro, che analizzando i Kinder- und Hausmärchen dei Grimm, riprodotti attraverso una sapiente e consapevole rielaborazione linguistica, esamina le forme stilistiche più popolareggianti, frutto di un lungo processo di ri-oralizzazione della lingua attuato nel corso delle varie edizioni. Si vuole sfatare il mito di una forma spontaneamente molto vicina al parlato del manoscritto e delle prime edizioni delle fiabe per sottolineare invece quanto personale lavoro sia stato compiuto per riportare la lingua sul versante dell’oralità nell’ultima edizione del 1857. L’analisi è condotta principalmente sul piano della sintassi: ricorrere in maniera frequente a strutture di segmentazione e di marcatezza della frase, che spezzano l’informazione, ne variano la distribuzione e attraverso intonazioni e pause ne facilitano la decodificazione e la comprensione, ha indubbiamente aiutato a rioralizzare una lingua ormai lontana dalle fonti parlate.
Fenomeni di lingua parlata nei Kinder- und Hausmärchen dei fratelli Grimm. Analisi linguistico-sintattica di alcuni fenomeni di (ri)-oralizzazione: confronto tra diverse stesure di alcune fiabe scelte
CINATO, LUCIA
2005-01-01
Abstract
Le fiabe dei Grimm possono essere lette prescindendo dall’aspetto puramente narrativo-meraviglioso e cercando di evidenziare gli aspetti legati alla lingua, e, all’interno di questa, soprattutto quelli relativi alla tradizione orale e al parlato, pur nella consapevolezza che il genere a cui esse appartengono, quello del Volksmärchen, è fortemente caratterizzato da una doppia natura, che lo fa oscillare tra il versante dell’oralità e quello della scrittura. E’ il tema di questo libro, che analizzando i Kinder- und Hausmärchen dei Grimm, riprodotti attraverso una sapiente e consapevole rielaborazione linguistica, esamina le forme stilistiche più popolareggianti, frutto di un lungo processo di ri-oralizzazione della lingua attuato nel corso delle varie edizioni. Si vuole sfatare il mito di una forma spontaneamente molto vicina al parlato del manoscritto e delle prime edizioni delle fiabe per sottolineare invece quanto personale lavoro sia stato compiuto per riportare la lingua sul versante dell’oralità nell’ultima edizione del 1857. L’analisi è condotta principalmente sul piano della sintassi: ricorrere in maniera frequente a strutture di segmentazione e di marcatezza della frase, che spezzano l’informazione, ne variano la distribuzione e attraverso intonazioni e pause ne facilitano la decodificazione e la comprensione, ha indubbiamente aiutato a rioralizzare una lingua ormai lontana dalle fonti parlate.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
pdf stampa.pdf
Accesso riservato
Tipo di file:
PDF EDITORIALE
Dimensione
784.01 kB
Formato
Adobe PDF
|
784.01 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.