Tra la crisi di fine secolo e la prima guerra mondiale il cinema diventa anche in’Italia un’esperienza sociale diffusa, capace di attirare spettatori di ogni età, genere e classe. Negli stessi anni la storia della scuola e dell’istruzione è attraversata da un profondo rinnovamento, segnato da iniziative di riforma, dal crescente coinvolgimento delle classi popolari nel sistema educativo e dal tentativo di realizzare, a cinquant’anni dall’Unità, un progetto di educazione autenticamente nazionale. La riflessione pedagogica – dominata ancora dal positivismo ma aperta alle nuove concezioni idealiste – vive una fase di maturazione critica, sviluppando un confronto intenso e profondamente radicato nella società. La scuola che si vede vuole raccontare l’intreccio tra queste due stagioni per molti aspetti straordinarie nella storia dei media e dell’educazione in Italia, unite della comune volontà di contribuire ai processi di modernizzazione del paese. La possibilità che le immagini animate assumano un ruolo decisivo nell’azione didattica ed educativa alimenta un confronto pubblico quasi febbrile, animato da ministri giolittiani, sacerdoti progressisti, massoni, liberali conservatori, radicali repubblicani, padri gesuiti, socialisti riformisti, giovani maestre, direttori didattici, professori universitari, giornalisti, economisti ecc. I numerosi interventi sul tema (di cui la sezione antologica del volume propone una rappresentativa selezione) mettono a fuoco i problemi cruciali di un paese che sta provando a costruire con fatica la sua strada verso la modernità, ma non solo: dal dibattito emerge anche una riflessione teorica profonda sul cinema, attenta a raccordare la funzione sociale del medium con la ricerca delle sue specificità espressive.
La scuola dove si vede. Cinema ed educazione nell'Italia del primo Novecento. Con una antologia di testi d'epoca
ALOVISIO, Silvio
2016-01-01
Abstract
Tra la crisi di fine secolo e la prima guerra mondiale il cinema diventa anche in’Italia un’esperienza sociale diffusa, capace di attirare spettatori di ogni età, genere e classe. Negli stessi anni la storia della scuola e dell’istruzione è attraversata da un profondo rinnovamento, segnato da iniziative di riforma, dal crescente coinvolgimento delle classi popolari nel sistema educativo e dal tentativo di realizzare, a cinquant’anni dall’Unità, un progetto di educazione autenticamente nazionale. La riflessione pedagogica – dominata ancora dal positivismo ma aperta alle nuove concezioni idealiste – vive una fase di maturazione critica, sviluppando un confronto intenso e profondamente radicato nella società. La scuola che si vede vuole raccontare l’intreccio tra queste due stagioni per molti aspetti straordinarie nella storia dei media e dell’educazione in Italia, unite della comune volontà di contribuire ai processi di modernizzazione del paese. La possibilità che le immagini animate assumano un ruolo decisivo nell’azione didattica ed educativa alimenta un confronto pubblico quasi febbrile, animato da ministri giolittiani, sacerdoti progressisti, massoni, liberali conservatori, radicali repubblicani, padri gesuiti, socialisti riformisti, giovani maestre, direttori didattici, professori universitari, giornalisti, economisti ecc. I numerosi interventi sul tema (di cui la sezione antologica del volume propone una rappresentativa selezione) mettono a fuoco i problemi cruciali di un paese che sta provando a costruire con fatica la sua strada verso la modernità, ma non solo: dal dibattito emerge anche una riflessione teorica profonda sul cinema, attenta a raccordare la funzione sociale del medium con la ricerca delle sue specificità espressive.File | Dimensione | Formato | |
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