Il saggio analizza l'impegno internazionale dei tre principali sindacati confederali (Cgil, Cisl, Uil) a Torino, città caratterizzata dal forte radicamento del movimento operaio organizzato e dalla presenza di alcune grandi aziende multinazionali. L'esame parte dagli anni '50, segnati da una dura "guerra fredda sindacale", durante la quale ciascuna sigla mantiene saldi legami con il blocco internazionale di riferimento (Stati Uniti e Unione Sovietica); tali legami, tuttavia, iniziano a indebolirsi nel decennio successivo. Con il "lungo '68", l'unità sindacale si consolida e ciò si riscontra anche sul piano dell'impegno internazionale (ad esempio nelle mobilitazioni contro la guerra del Vietnam, il colpo di stato in Cile, il franchismo, ecc.). Se il processo d'integrazione europea coinvolge prevalentemente i vertici delle organizzazioni, la vicenda polacca di Solidarnosc segnala una forte volontà generale tesa ad allargare gli spazi di libertà dei cittadini e la sfera dei diritti dei lavoratori; il caso di Torino, a tale proposito, risulta emblematico per il ruolo centrale assunto dalla città nel panorama nazionale e internazionale e per l'ampia mobilitazione del suo movimento sindacale. La recente globalizzazione, infine, ha costretto i sindacati a rivedere buona parte delle proprie strategie, senza per questo ridurre l'impegno verso temi e problemi imposti dalla società "globale".
“Si sabes, enseña. Si no sabes, aprende”. L’impegno internazionale dei sindacati torinesi
LORETO, FABRIZIO
2016-01-01
Abstract
Il saggio analizza l'impegno internazionale dei tre principali sindacati confederali (Cgil, Cisl, Uil) a Torino, città caratterizzata dal forte radicamento del movimento operaio organizzato e dalla presenza di alcune grandi aziende multinazionali. L'esame parte dagli anni '50, segnati da una dura "guerra fredda sindacale", durante la quale ciascuna sigla mantiene saldi legami con il blocco internazionale di riferimento (Stati Uniti e Unione Sovietica); tali legami, tuttavia, iniziano a indebolirsi nel decennio successivo. Con il "lungo '68", l'unità sindacale si consolida e ciò si riscontra anche sul piano dell'impegno internazionale (ad esempio nelle mobilitazioni contro la guerra del Vietnam, il colpo di stato in Cile, il franchismo, ecc.). Se il processo d'integrazione europea coinvolge prevalentemente i vertici delle organizzazioni, la vicenda polacca di Solidarnosc segnala una forte volontà generale tesa ad allargare gli spazi di libertà dei cittadini e la sfera dei diritti dei lavoratori; il caso di Torino, a tale proposito, risulta emblematico per il ruolo centrale assunto dalla città nel panorama nazionale e internazionale e per l'ampia mobilitazione del suo movimento sindacale. La recente globalizzazione, infine, ha costretto i sindacati a rivedere buona parte delle proprie strategie, senza per questo ridurre l'impegno verso temi e problemi imposti dalla società "globale".File | Dimensione | Formato | |
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