Il contributo riflette sulle potenzialità e le problematiche delle competenze geografiche in senso verticale. La prospettiva si basa sulla capacità degli insegnanti di cogliere le diverse competenze, nelle componenti di conoscenze e abilità, e declinarle per età. Per questo occorre comprendere che per conoscere i fenomeni del mondo è necessario conoscere anche dove sono, quindi quali rapporti hanno tra loro e con i singoli individui. In questa prospettiva dunque la costruzione di un curricolo verticale non si pone il problema dell’ordine dei contenuti, ma quello della loro rilevanza. Tutto può cominciare dal risolvere problemi più semplici, come la collocazione della propria classe nella scuola o della propria scuola nel proprio paese, fino ad arrivare a problemi più complessi, tipici del mondo degli adulti e legati, per esempio alla necessità di agire in un mondo globalizzato, alla ricerca delle migliori opportunità per la propria vita. Un importante accento è messo sulla necessità della dimensione localizzativa della geografia, ricordando però che non è possibile limitare l'intera disciplina a questa dimensione e soprattutto riferirla a fenomeni lontani dalla realtà degli studenti. Il contributo mette in evidenza che solo un apprendimento fortemente significativo può insegnare a prendersi cura dei luoghi e a riconoscere i vantaggi individuali e sociali, passati, attuali e futuri. Proprio sul futuro si può sviluppare l'importanza della dimensione creativa della disciplina, ancora troppo trascurata nella didattica.

Il curricolo verticale: le competenze geografiche per comprendere ed abitare il mondo contemporaneo

GIORDA, Cristiano
2017-01-01

Abstract

Il contributo riflette sulle potenzialità e le problematiche delle competenze geografiche in senso verticale. La prospettiva si basa sulla capacità degli insegnanti di cogliere le diverse competenze, nelle componenti di conoscenze e abilità, e declinarle per età. Per questo occorre comprendere che per conoscere i fenomeni del mondo è necessario conoscere anche dove sono, quindi quali rapporti hanno tra loro e con i singoli individui. In questa prospettiva dunque la costruzione di un curricolo verticale non si pone il problema dell’ordine dei contenuti, ma quello della loro rilevanza. Tutto può cominciare dal risolvere problemi più semplici, come la collocazione della propria classe nella scuola o della propria scuola nel proprio paese, fino ad arrivare a problemi più complessi, tipici del mondo degli adulti e legati, per esempio alla necessità di agire in un mondo globalizzato, alla ricerca delle migliori opportunità per la propria vita. Un importante accento è messo sulla necessità della dimensione localizzativa della geografia, ricordando però che non è possibile limitare l'intera disciplina a questa dimensione e soprattutto riferirla a fenomeni lontani dalla realtà degli studenti. Il contributo mette in evidenza che solo un apprendimento fortemente significativo può insegnare a prendersi cura dei luoghi e a riconoscere i vantaggi individuali e sociali, passati, attuali e futuri. Proprio sul futuro si può sviluppare l'importanza della dimensione creativa della disciplina, ancora troppo trascurata nella didattica.
2017
Geo-didattiche per il futuro La geografia alla prova delle competenze
FrancoAngeli
Tratti Geografici
25
33
9788891756299
https://ojs.francoangeli.it/_omp/index.php/oa/catalog/book/218
curricolo, competenze, educazione geografica, geografia,
Giorda, Cristiano
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