Con questo libro Flavio Ermini, avvezzo alla digressione filosofica, al mettere in dialogo pensiero poetico e metafisica (ma vi è un tratto comune, denso eppure evanescente; nel sapiente uso della scrittura dell’autore l’uno sembra trapassare insensibilmente nell’altro), ci porta con mano al cospetto dei paradossi della visibilità. Là dove l’apparire, fuoriuscendo dall’illimitato in cui nulla è come tale osservabile – Anassimandro docet –, accede al visibile e alla caducità.
FLAVIO ERMINI, Il giardino conteso. L’essere e l’ingannevole apparire, Bergamo, Moretti&Vitali, 2016
CUOZZO, Gianluca
2016-01-01
Abstract
Con questo libro Flavio Ermini, avvezzo alla digressione filosofica, al mettere in dialogo pensiero poetico e metafisica (ma vi è un tratto comune, denso eppure evanescente; nel sapiente uso della scrittura dell’autore l’uno sembra trapassare insensibilmente nell’altro), ci porta con mano al cospetto dei paradossi della visibilità. Là dove l’apparire, fuoriuscendo dall’illimitato in cui nulla è come tale osservabile – Anassimandro docet –, accede al visibile e alla caducità.File in questo prodotto:
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