Tra il 1717 e il 1728 circa Filippo Juvarra è impegnato da Vittorio Amedeo II di Savoia nella progettazione e nell'allestimento di cinque appartamenti reali negli interni del Castello di Rivoli. Attraverso la ricostruzione documentaria dello straordinario investimento sostenuto dal sovrano sabaudo e messo in opera dall'architetto (basata sull'incrocio degli attestati di pagamento e l'inventario dei beni mobili del Castello del 1727) viene analizzata la messa a punto delle forme e delle funzioni qualificanti il prototipo del palazzo reale per un moderno monarca europeo. Juvarra allestisce la presentazione del suo visionario progetto con la mostra delle vedute del Castello di Rivoli (Marco Ricci, Panini, Locatelli, Michela) nella stessa Camera di Parata dell'Appartamento del Re; sceglie e disegna per ciascun ambiente l'ornato e l'arredo confacente al luogo e alla funzione caricandoli di significati allusivi alla domus imperiale (le grottesche); seleziona e dispone a confronto le commissioni di pittura di storia e di genere affidate ai maestri contemporanei (Francesco Solimena e Sebastiano Ricci) e ai pittori seguiti nel perfezionamento romano (Vanloo e Beaumont).
Per il prototipo del 'palazzo reale'. Le scelte di Juvarra alla prova nel Castello di Rivoli
DARDANELLO, Giuseppe
2016-01-01
Abstract
Tra il 1717 e il 1728 circa Filippo Juvarra è impegnato da Vittorio Amedeo II di Savoia nella progettazione e nell'allestimento di cinque appartamenti reali negli interni del Castello di Rivoli. Attraverso la ricostruzione documentaria dello straordinario investimento sostenuto dal sovrano sabaudo e messo in opera dall'architetto (basata sull'incrocio degli attestati di pagamento e l'inventario dei beni mobili del Castello del 1727) viene analizzata la messa a punto delle forme e delle funzioni qualificanti il prototipo del palazzo reale per un moderno monarca europeo. Juvarra allestisce la presentazione del suo visionario progetto con la mostra delle vedute del Castello di Rivoli (Marco Ricci, Panini, Locatelli, Michela) nella stessa Camera di Parata dell'Appartamento del Re; sceglie e disegna per ciascun ambiente l'ornato e l'arredo confacente al luogo e alla funzione caricandoli di significati allusivi alla domus imperiale (le grottesche); seleziona e dispone a confronto le commissioni di pittura di storia e di genere affidate ai maestri contemporanei (Francesco Solimena e Sebastiano Ricci) e ai pittori seguiti nel perfezionamento romano (Vanloo e Beaumont).File | Dimensione | Formato | |
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