Con la circolare del 23 gennaio 1824, il Vice-Intendente generale Maggiora estende alla provincia di Torino l’obbligo di assegnare un cognome ai bambini esposti, superando la prassi ancora diffusa di imporre il solo nome di battesimo seguito talora dal “soprannome di venturino”. La tutela dei diritti dei bambini, i quali “non avendo un cognome proprio, si vedono costretti ad ogni momento a far conoscere con vergogna la disgraziata loro origine” si fonde con la volontà di esercitare un controllo più stretto sulle forme di assistenza dell’infanzia abbandonata. Le identità inventate restano volutamente estranee al patrimonio onomastico locale e non rinunciano all'allusività. Il controllo in diacronia sulla documentazione onomastica piemontese, evidenziando i tratti di affinità e di distanza rispetto alle scelte tradizionali.
Beffa, Imbroglio, Zavorra: le identità segnate dei fanciulli esposti
PAPA, ELENA
2017-01-01
Abstract
Con la circolare del 23 gennaio 1824, il Vice-Intendente generale Maggiora estende alla provincia di Torino l’obbligo di assegnare un cognome ai bambini esposti, superando la prassi ancora diffusa di imporre il solo nome di battesimo seguito talora dal “soprannome di venturino”. La tutela dei diritti dei bambini, i quali “non avendo un cognome proprio, si vedono costretti ad ogni momento a far conoscere con vergogna la disgraziata loro origine” si fonde con la volontà di esercitare un controllo più stretto sulle forme di assistenza dell’infanzia abbandonata. Le identità inventate restano volutamente estranee al patrimonio onomastico locale e non rinunciano all'allusività. Il controllo in diacronia sulla documentazione onomastica piemontese, evidenziando i tratti di affinità e di distanza rispetto alle scelte tradizionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.