Il poema di Dante è disseminato di “appelli” al lettore. Il poeta lo invita a reagire alla lettura, lo interroga, ne attende la meraviglia e le perplessità, gli spiega i passi difficili, lo mette all’erta davanti alle questioni più significative, ne anticipa le reazioni. Dante, che riflette spesso nel poema sulla resistenza della lingua a rendere l’indicibile che vuole rappresentare, usa i richiami al suo lettore con una ben calibrata strategia comunicativa, una delle modalità che rendono il poema un testo recitabile e popolare. In questo studio gli appelli al lettore sono usati per riflettere sulle modalità di scrittura e lettura. Il lettore immaginato dal poeta è coinvolto fin dalla scrittura ed è chiamato a collaborare nella realizzazione della poesia.
Il lettore collaborativo di Dante Alighieri
ARDISSINO, Erminia
2017-01-01
Abstract
Il poema di Dante è disseminato di “appelli” al lettore. Il poeta lo invita a reagire alla lettura, lo interroga, ne attende la meraviglia e le perplessità, gli spiega i passi difficili, lo mette all’erta davanti alle questioni più significative, ne anticipa le reazioni. Dante, che riflette spesso nel poema sulla resistenza della lingua a rendere l’indicibile che vuole rappresentare, usa i richiami al suo lettore con una ben calibrata strategia comunicativa, una delle modalità che rendono il poema un testo recitabile e popolare. In questo studio gli appelli al lettore sono usati per riflettere sulle modalità di scrittura e lettura. Il lettore immaginato dal poeta è coinvolto fin dalla scrittura ed è chiamato a collaborare nella realizzazione della poesia.File | Dimensione | Formato | |
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