Il saggio esamina la figura di Sella principalmente come organizzatore di cultura nell'Italia postunitaria, oltre che come studioso di storia e di archivi e promotore di importanti iniziative scientifiche sia a livello locale sia nazionale, tra piccola e grande patria. Il contributo mette in luce l'abilità di una delle maggiori figure della Destra storica nell'aver portato avanti una strategia politica che legava la base territoriale del consenso politico con le aspirazioni delle classe dirigente nazionale, e il respiro autenticamente nazionale del suo ampio progetto culturale, non solo scientifico. L'impegno profuso nello sviluppo dell'Accademia dei Lincei e per la Terza Roma, conobbe infatti un decisivo tirocinio nell'organizzazione di iniziative culturali, storiche, museali e archivistiche realizzate a Torino, Udine, Asti e nella sua terra di origine, Biella. L’insieme di tali iniziative si presenta come un caso di studio emblematico e permette anche considerazioni, lette in una prospettiva di lungo periodo, sul tema del processo di formazione dello stato nazionale, della costruzione del consenso intorno ad esso e dei caratteri dell’identità italiana. Le carte, i documenti, le collezioni museali, i monumenti, la storia della dinastia sabauda non rappresentavano solo una passione individuale dell’erudito ma costituivano uno strumento culturale di ricerca del consenso politico in chiave moderata e paternalistica.
Modelli di costruzione di un'identità nazionale. Quintino Sella organizzatore di cultura tra piccola e grande patria
Cavicchioli Silvia
2017-01-01
Abstract
Il saggio esamina la figura di Sella principalmente come organizzatore di cultura nell'Italia postunitaria, oltre che come studioso di storia e di archivi e promotore di importanti iniziative scientifiche sia a livello locale sia nazionale, tra piccola e grande patria. Il contributo mette in luce l'abilità di una delle maggiori figure della Destra storica nell'aver portato avanti una strategia politica che legava la base territoriale del consenso politico con le aspirazioni delle classe dirigente nazionale, e il respiro autenticamente nazionale del suo ampio progetto culturale, non solo scientifico. L'impegno profuso nello sviluppo dell'Accademia dei Lincei e per la Terza Roma, conobbe infatti un decisivo tirocinio nell'organizzazione di iniziative culturali, storiche, museali e archivistiche realizzate a Torino, Udine, Asti e nella sua terra di origine, Biella. L’insieme di tali iniziative si presenta come un caso di studio emblematico e permette anche considerazioni, lette in una prospettiva di lungo periodo, sul tema del processo di formazione dello stato nazionale, della costruzione del consenso intorno ad esso e dei caratteri dell’identità italiana. Le carte, i documenti, le collezioni museali, i monumenti, la storia della dinastia sabauda non rappresentavano solo una passione individuale dell’erudito ma costituivano uno strumento culturale di ricerca del consenso politico in chiave moderata e paternalistica.File | Dimensione | Formato | |
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